Uscita Didattica a Siena galleria immagimi
Francesca Tubi 2E
Giovedì 23/02/2012, gli alunni delle classi seconde che seguono il corso di
Religione cattolica sono andati a Siena. La gita è durata una giornata intera e
abbiamo visitato alcuni posti e imparato molte cose. Questi sono stati gli
argomenti della giornata:
Caterina da Siena
Abbiamo visitato la Basilica di San Domenico, dove un prete ci ha parlato della
vita di Santa Caterina.
Santa Caterina da Siena nacque a Siena il 25 marzo 1347 e morì a Roma il 29
aprile 1380. Caterina nacque nel rione di Fontebranda e fu la ventiquattresima
figlia dei 25 figli di Jacopo Benincasa e di Lapa Piagenti . All’età di sei anni
ebbe la sua prima Esperienza Mistica: nella Basilica di San Domenico, a Siena,
dove vide Gesù Cristo in trono, con i santi Pietro e Paolo. Da lì in poi, iniziò
per Caterina una vita tutta dedicata al Signore e infatti a sette anni fece voto
di castità. Verso i dodici anni i genitori, non essendo a conoscenza del suo
voto, decisero di trovarle un marito ma Caterina si oppose e riuscì a convincere
i genitori a non farla sposare ed essi la lasciarono libera di prendere le sue
decisioni. Perciò a sedici anni Caterina entrò nel terzo ordine delle
Domenicane. Nonostante fosse analfabeta, Caterina afferma di aver letto le Sacre
Scritture grazie al Signore, dal quale ricevette il dono di poter leggere e poi
imparò anche a scrivere. Durante il Carnevale del 1367 Caterina ebbe un’altra
visione, dove le apparvero Gesù e sua Madre che la sposarono a sé nella fede.
Per testimoniare la sua unione avrebbe ricevuto un anello che solo lei avrebbe
potuto vedere (perciò Caterina è spesso rappresentata con un anello e con un
giglio). Nel 1372 Caterina espose al legato pontificio in Italia, Pietro
d'Estraing, la necessità di riformare i costumi del clero, di trasferire la
Santa Sede a
Roma da Avignone e di organizzare una crociata contro gli infedeli.
Le autorità ecclesiastiche, allora, indispettite dal comportamento di Caterina,
la chiamarono a Firenze nel 1374 di fronte al Capitolo generale dei Domenicani.
L'Ordine ne riconobbe l'ortodossia e l'affidò alla direzione di frate Raimondo
delle Vigne. Il 1º aprile 1375 avrebbe ricevuto
le stimmate nella chiesa di
Santa Cristina a Pisa, dove si trovava su invito di papa Gregorio XI al fine di
preparare la crociata che lei stessa aveva proposto; Immagine di Caterina con le stimmate sulle mani che solo
lei poteva vedere e che apparvero con la sua
morte. Il progetto della crociata fu abbandonato quando Firenze, dopo
aver stretto alleanza con i Visconti di Milano e aver sobillato le città dello
Stato Pontificio a ribellarsi contro il papa, dichiarò guerra al “papa
francese”. A nome dei fiorentini, Caterina andò ad Avignone in missione di pace
da Gregorio XI, il quale però rifiutò la pace. Nonostante ciò, Caterina non
interruppe l'invio di lettere al pontefice, in cui lo invitava a tornare a Roma.
Alla fine riuscì a convincerlo il 17 gennaio 1377. All'inizio del 1378 venne
incaricata di ristabilire i rapporti tra la Santa Sede e Firenze, ma durante la
sua missione fallì. Il nuovo papa Urbano VI riuscì a siglare una pace il 28
luglio 1378. Si dice che Caterina fosse in grado di vedere dentro una persona e
quindi capire se fosse buona o cattiva e non si vergognava di dirlo ad alta voce
come successe con i tredici cardinali scismatici, che riteneva demoni incarnati.
Morì a soli 33 anni, dopo essersi astenuta dal bere per un mese.
Laura Graziani 5°α
Visita alla Sinagoga
Dopo
aver visitato la Basilica di San Domenico, è stato il turno della Sinagoga dove
una ragazza ci ha parlato della storia degli ebrei e della loro
religione.
Secondo molte fonti storiche gli ebrei si sono stabiliti a Siena nel XIV secolo.
Nel 1348, anno preso come data dell’inizio della peste, abbiamo i primi attacchi
anti-semiti gli ebrei sono ritenuti la causa di questa malattia dal momento che,
vietando la loro religione di toccare i morti, avevano meno possibilità di
contagio e quindi meno morti. Una delle figure che spicca tra i personaggi che
hanno mosso a Siena attacchi contro gli ebrei a quel tempo è San Bernardino da
Siena, un francescano che scriveva soprattutto contro gli ebrei e contro le
donne. Il movimento anti-semita culminò nel 1439 con una vera e propria
legislazione anti-semita: infatti tutti gli ebrei dovevano indossare una stella
gialla che li contraddistingueva. Nel 1441 la situazione migliora quando la
città concede alcuni diritti religiosi alla comunità, ma con il dominio della
famiglia dei Medici la situazione peggiora nuovamente, perché il duca Cosimo I,
volendo mantenere il titolo di “ Grande Duca di Toscana” concesso dal Papa,
accetta le disposizioni papali e costruisce un ghetto a Siena e a Firenze. Il
ghetto viene aperto nel 1571 e resterà fino al 1859. Era vietato uscire dal
ghetto per lavorare e ciò causò un grande impoverimento delle famiglie. Inoltre
all’interno del ghetto non c’erano scuole né ospedali. Il ghetto adesso non è
più visibile perché nel 1935, per una disposizione del regime fascista, l’intero
centro storico viene completamente ristrutturato per evitare che i nemici
potessero nascondersi all’interno di essi.
La
sinagoga si presenta all’esterno in modo completamente anonimo a causa del
divieto di costruire le sinagoghe presente già da prima dell’unità d’Italia.
Nella sinagoga, essendo frequentata da ebrei ortodossi (gli ebrei si dividono in
ebrei ortodossi, conservatori e riformati), gli uomini durante le celebrazioni
devono stare divisi dalle donne nella stessa stanza, anche se prima le donne
stavano addirittura al piano superiore e assistevano alle celebrazioni
attraverso delle finestre chiuse con delle grate.
Si può essere ebrei per due motivi: per conversione, e bisogna essere in grado
di parlare e scrivere in ebraico, o per madre, perché secondo l’ebraismo, al
contrario dell’uomo, la donna ha un contatto diretto con tutto ciò che è sacro.
Se quindi il figlio nasce da un padre ebreo e da una madre non ebrea, esso dovrà
convertirsi.
Nel 1799 arrivano a Siena le truppe napoleoniche che aprono i cancelli dei
ghetti e sembrano dare inizio ad un tempo migliore per gli ebrei, ma da Arezzo
delle bande armate di contadini arrivano a Siena e massacrano 13 componenti
della comunità ebraica in piazza del Campo, bruciano il ghetto e impediscono
alle famiglie delle vittime di avvicinarsi ai corpi dei loro cari per una
settimana. Da quel momento in poi, il numero dei membri della comunità ebraica
inizia a diminuire e molti si trasferiscono a Pitigliano, perché quest’ultima
era una città di confine e c’erano più libertà religiose. Purtroppo tutti gli
ebrei che abitavano a Pitigliano furono deportati dai nazisti. Durante la
Seconda Guerra Mondiale molti cittadini di Siena aiutano gli ebrei a fuggire e a
nascondersi. Comunque adesso ci sono molti dialoghi e incontri tra Ebrei e
Cristiani.
commento conclusivo