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I testi che presentiamo sono tutti nati in una
classe x durante il normale lavoro didattico: nati da uno spunto, da
un’idea di un insegnante o di uno studente, discussi e fatti
propri poi dall’intera classe o da un gruppo di alunni che hanno
sperimentato un approccio attivo, creativo e intensamente
partecipato all’analisi e alla transcodificazione dei testi
letterari.
In tre casi si tratta di traduzioni di commedie di Plauto
esplicitamente
finalizzate alla recitazione.
Alla base di tutte e tre sta un importante
direttrice di ricerca proposta agli alunni: come rendere viva, per
un pubblico moderno, una commedia scritta duemiladuecento anni fa?
Che tipo di rielaborazione si deve operare? Solo sul piano
sintattico e lessicale o anche talvolta sul piano strutturale e dei
contenuti? Quali libertà possiamo e quali libertà dobbiamo
permetterci?
Impostata in questi termini la traduzione di
Plauto, svolta per gruppetti di due-tre alunni, è diventata una
vera ricerca, per avvicinarsi il più possibile a quel
registro colloquiale moderno richiesto per una effettiva comunicazione.
Ed è incredibile quanti problemi di carattere linguistico sono
emersi continuamente dal lavoro e quante innumerevoli varianti sono
state operate rispetto alla prima stesura, che era una traduzione
puramente letterale, e (diciamolo pure) spesso anche piuttosto
scorretta. Ogni battuta dei dialoghi è stata letta sempre ad alta
voce ai compagni (prima del gruppo poi della classe intera) per
saggiarne la reale comprensibilità e anche per raccogliere
suggerimenti e proposte alternative nei casi in cui il significato
non fosse nitidamente percettibile.
Nel caso della
Mostellaria pdf
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abbiamo, per
esempio, sperimentato la traduzione vernacolare, prendendo
spunto dal Vantone di Pasolini (ma mettendo in settenari
doppi solo il lungo monologo iniziale dell’adulescens
Filolachete). Gli alunni si sono divertiti molto a "rivalutare"
in questo modo il loro patrimonio linguistico, a riappropriarsi del
loro idioma quotidiano, accentuando in qualche caso l’espressività
plebea, e…dando fondo al nutrito repertorio delle parolacce
toscane.
Nel caso della
Casina e del Persa ,
abbiamo invece abbandonato il vernacolo, che ci appariva una scelta
troppo facile, per cimentarci con un altro tipo di ricerca all’interno
della lingua italiana: la ricerca di un linguaggio vivo, colloquiale,
espressivo, capace di stabilire un contatto diretto fra Plauto e un
pubblico giovanile moderno.
La
Casina
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presenta un’ampia introduzione
didattica, dove gli alunni-traduttori spiegano le ragioni delle
loro scelte ed espongono in modo dettagliato tutto il metodo seguito
nella traduzione.
Questa commedia è stata rappresentata alla
Rassegna Provinciale presso il teatro di Rifredi di Firenze nell’aprile
1998 ed ha ottenuto un premio speciale proprio per l’originalità
della traduzione.
Il Persiano (Persa) pdf
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è la traduzione più
recente, finalizzata questa volta alla messinscena di una specie di farsa
musicale. Molti brani sono stati infatti versificati, con una
discreta varietà di metri, come base per coreografie e per musiche.
Questo testo non è stato ancora provato in teatro ed ha quindi un
carattere tut’altro che definitivo, dato che di solito la
preparazione scenica suggerisce innumerevoli cambiamenti,
specialmente quando deve intervenire il musicista.
Gli altri due lavori prendono invece spunto da
autori moderni.
Pallottoline! pdf
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(brevi cenni sull’universo da
Leopardi, Pirandello, Bradbury).Come dice il sottotitolo si tratta di un
lavoro non centrato su un autore, ma su una problematica più vasta:
quella del rapporto fra l’uomo e il cosmo. Il lavoro vuole
evidenziare alcuni aspetti di questo rapporto: dalla mitologia (Dialogo
di Ercole e Atlante di Leopardi), al "vero"
scientifico (Il Copernico di Leopardi), per arrivare poi a
quella forma di lucida "alienazione" nel cosmo ben
rappresentata dal Maraventano di Pallottoline, per concludere
infine con il "futuribile": l’esplorazione e la
conquista dello spazio a cui si associano il desiderio di fuga dalla
Terra e la nascita di nuove utopie…(e quest’ultimo "quadro"
è ricavato da un breve racconto di Bradbury in Cronache marziane).
Il tutto tenuto insieme da una "cornice" singolare: un
dialogo fra la Terra e la Luna, di ispirazione leopardiana ma
opportunamente rielaborato e "modernizzato". In questo
lavoro si sono sperimentati vari tipi di intervento sul testo: dal
semplice adattamento teatrale di dialoghi scritti per la lettura;
alla drammatizzazione di racconti (Pirandello), alla libera
rielaborazione (Bradbury). Questo lavoro è rientrato nel gruppo del sei
selezionati a livello nazionale per la Rassegna del Teatro Scuola
nell’ambito del Convegno Internazionale di Studi Pirandelliani,
Agrigento, Dic. 1999.
Pallottoline in scena:
Foto, cast e didascalie
Vita da Personaggi
pdf
web word Atto unico originale
elaborato su testi narrativi drammatici e teorici di Luigi Pirandello.
Vita da Personaggi in
scena:
foglio di sala, cast e foto
I personaggi sono quasi figure metafisiche che
brulicano nella zona d’ombra del palcoscenico e che poi piano
piano, incoraggiati dalla Servetta-Fantasia, entrano nella zona di
luce, si avvicinano uno alla volta o in gruppetti all’Autore, lo
tentano, lo convincono a dare loro un’identità e una storia,
anche se poi l’Autore dà loro una vita che non è mai quella che
essi vorrebbero ma quella che LUI ha destinato loro.. I personaggi
tentano di spogliarsi in scena delle loro forme quotidiane ma poi
alla fine devono per forza rivestirsi, ingabbiarsi di nuovo negli
abiti che rappresentano il loro status sociale, il loro ruolo a cui
non possono in alcun modo sfuggire. E l’Autore li "fissa"
così nel mondo "superiore" dell’arte.
Rispetto ai testi di partenza risulta piuttosto
alto il grado di rielaborazione: alcune scene sono del tutto
originali, altre riportano frasi o dialoghi pirandelliani, ma
completamente reimpostati rispetto alla funzione narrativa o
drammatica originaria, in una funzione ben diversa, quella del
rapporto fra Creatore e Personaggi, i quali appaiono perciò in una
veste piuttosto inconsueta e quasi surreale, come personaggi
"in fieri", che vengono creati o completati o anche
rifiutati in scena.
Il testo è stato selezionato per la terna dei
finalisti al Concorso Nazionale ARTEVEN per la Scuola, Mestre,
Ottobre 2000.
Lo spettacolo si è classificato
al primo posto nella Rassegna Regionale del Teatro della Scuola
(Bagni di Lucca, maggio 2001), ed è stato quindi designato a rappresentare
la Toscana alla prossima Rassegna Nazionale che si terrà a Serra
S. Quirico (AN).
E' DU' FRATELLI 2004-2006
traduzione collettiva e adattamento vernacolare da ADELPHOE
di Publio Terenzio Afro. Portata avanti dalla classe IVC
nell'anno scolastico 2004-2005 con il coordinamento del
prof. Giuseppe Parrini. Presentata su adattamento teatrale di
Anna Scalabrini il 25 magio 2006 al teatro Giotto di Vicchio.
Locandina
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DA AGRIGENTO A MILANO GRANDI SUCCESSI PER IL GIOTTO ULIVI NEL
MESE DI DICEMBRE 2007
Il titolo del Convegno
Internazionale di studi pirandelliani di quest’anno era:
Quando una novella diventa dramma, film , musica o fumetto….
Il liceo Giotto Ulivi
ha partecipato, su questo tema , con due lavori a due concorsi
promossi dal Centro Studi Pirandelliani:
- Per il concorso Cortometraggio:
Spunta un giorno (dalla novella omonima di Pirandello), regia
di Leander Bulst, interpretato da Margherita Fallani exVA e da
Tommaso Monaci IVB.
Ha ottenuto il premio-selezione, insieme ad altre tre scuole italiane.
Particolarmente emozionante è stata la proiezione del film
su un vero grande schermo cinematografico davanti a un pubblico
di oltre mille persone nel Palacongressi di Agrigento, con tanto
di applausi e congratulazioni.
- Per il concorso Tesine: Storia di un atto unico, di Serena Bandini
, Elisa Giovannini, Laura Giustini, Elisa Loli della V A.
Per
Visionare in dettaglio Le Nostre Attività Teatrali
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