Nel pomeriggio di venerdì 18 Aprile 2008 presso l’Auditorium del nostro Liceo, in occasione della Visita Pastorale alla Parrocchia di Borgo San Lorenzo, l’Arcivescovo di Firenze Card. Ennio Antonelli ha incontrato studenti, docenti e personale non docente del liceo Giotto Ulivi e dell’IPSIA Chino Chini.

In un auditorium gremito al di là di ogni più rosea aspettativa, al tavolo dei relatori, accanto al vescovo,  si trovavano il pievano di Borgo San Lorenzo mons. Giancarlo Corti, il preside del liceo Giotto Ulivi prof. Luigi Pansino e il prof. Filippo Margheri, insegnante di religione,  dell’Istituto Chino Chini, che ha moderato gli interventi e le domande dei ragazzi. La prof. Alberta Fabiani ha porto un breve saluto introduttivo a nome delle 2 comunità scolastiche.

«Educare non è mai stato facile, e oggi sembra diventare sempre più difficile»: sono state ripetute le parole del Santo Padre in particolare dall'ultima enciclica Spe Salvi, segno che si avvertono in maniera sorprendente l’importanza e le esigenze delle scelte pedagogiche nella vita di tutti i giorni per i loro riscontri nella società. «Questo è un tempo dalla memoria corta e dalla speranza corta», ha affermato il Cardinale, rilevando come sia sempre più marcata la frattura generazionale, difficile la trasmissione e come oggi si viva solo del presente, senza troppe preoccupazioni per ciò che è stato e soprattutto per ciò che potremmo essere nel futuro. «Non dobbiamo isolarci, ma orientarci e capire», ha continuato «perciò è necessario che ci siano dei maestri, delle persone che accompagnino i giovani, dando loro la forza e la speranza anche di superarli: ecco il senso della tradizione dei valori, della cultura, della fede». Il vescovo ha portato l’esempio dei medievali, che si consideravano dei nani sulle spalle dei giganti (i filosofi antichi), ma che per questo avevano la possibilità di vedere più lontano. «Senza fiducia nella vita non ci può essere educazione…Oggi siamo carenti di convinzioni. Facciamo tante esperienze, ma abbiamo pochi ideali, paura del sacrificio».

Il vescovo ha risposto con disponibilità e chiarezza alle questioni sollevate dai ragazzi, riportando anche esempi di esperienze vissute in prima persona. Da parte degli studenti l’incontro è stato visto certamente in maniera positiva, tant’è che qualcuno ha avanzato la proposta di ripeterlo.

Durante gli interventi è stata data rilevanza al progetto di adozione alimentare per il Congo, in corso ormai da otto anni con continuità, grazie a diverse classi di studenti e che fa onore alla scuola.

Tra i saluti e i ringraziamenti, un pensiero affettuoso, a circa un anno dalla morte, è stato rivolto a Don Bruno Gori ricordato dai ragazzi non solo per essere stato il loro insegnante di religione, ma per averli accompagnati con gioia, infondendo loro coraggio e amore a Gesù Cristo, alla Madonna e alla Chiesa.

ELISA GIOVANNINI 5^A