DISCORSO DI BENVENUTO A S.E. CARD. ENNIO ANTONELLI
Eminenza,
sono lieta di porgerLe, a nome del Liceo Scientifico ”Giotto Ulivi” e dell’Istituto Professionale “Chino Chini”, dei rispettivi docenti, non docenti e studenti, il più cordiale benvenuto, ringraziandoLa sentitamente per questa significativa e gradita visita.
Le nostre sono comunità scolastiche piuttosto numerose, composte complessivamente da circa 2000 alunni e 300 operatori fra personale docente e non docente, e si articolano in vari indirizzi di studi:
per il Liceo “Giotto Ulivi”, classici, scientifici, linguistici, tecnici ad indirizzo commerciale, edile, agricolo-forestale;
per l’Istituto “Chino Chini”, turistico-aziendale, elettrici, meccanici, alberghiero, servizi sociali.
Siamo, quindi, Istituti variegati, ricchi di offerte formative differenziate, che costituiscono il polo scolastico di riferimento della stragrande maggioranza dei giovani del Mugello e delle aree limitrofe. Giovani che, è doveroso sottolineare, presentano ancora, pur nella vivacità delle nuove generazioni, grande sensibilità, apertura al dialogo interpersonale, fondamentale rispetto dei valori umani, apprezzamento per un’attività scolastica attenta alla costruzione della persona.
Come Lei ben sa, il lavoro esaltante e faticoso allo stesso tempo di tutti noi operatori scolastici, ognuno nel rispettivo ambito e ruolo, si muove fra istanze di istruzione e istanze di formazione integrale dello studente, in un clima culturale e sociale in cui sempre più spesso si parla, come ha fatto recentemente Papa Benedetto XVI, di grande “emergenza educativa” e di necessità di operare in modo più determinato a sostegno del valore della persona umana e della progettualità che la vita comporta. «Educare però non è mai stato facile, e oggi sembra diventare sempre più difficile» afferma il Santo Padre, facendosi portavoce di tutti coloro che, come noi, hanno dirette responsabilità educative.
Lei è autorevole portatore di una visione della vita e di un messaggio di significato esistenziale con cui la scuola può e deve laicamente confrontarsi, non solo a fini culturali ma anche per la formazione di persone solide, capaci di dare un senso alla propria vita e in grado di collaborare con gli altri alla costruzione di una società autenticamente umana.
Per questo, come comunità educante, Le siamo grati di essere qui e di poter ora dialogare con Lei, mossi da una comune sollecitudine per il bene delle nuove generazioni e per il loro benessere sia fisico che morale.
Siamo certi che le Sue parole saranno per noi motivo di incoraggiamento, di stimolo e di speranza per un compito educativo sempre più autorevole, efficace e significativo.