A Castelnaudary,nella Francia sud-occidentale, dal 4 al 9 aprile 2004, si sono svolte le"Rencontres théâtrales méditérranéennes" ,appuntamento che da ormai tre anni vede confluire da vari paesi del Mediterraneo studenti -attori che presentano il frutto delle loro attivitá teatrali. Alla prestigiosa rassegna ,per la terza volta, in rappresentanza dell'Italia, ha partecipato il laboratorio teatrale "degli apicultori', del Liceo "Giotto Ulivi"di Borgo San Lorenzo, che quest'anno ha presentato la commedia "Le faiseur" (l'affarista),di Honoré de Balzac.
Gli studenti-interpreti,diretti da Anna Scalabrini, sono:
Ted Donato, Daniela Fontani, Giada Federico,Irene Barnes, Vittorio Ambrosini,Matteo
Cecchini, G.Sara Bigazzi,Laura Vignini, Valentina Cipriani, Marco Veri e Palmiro
Pianpiani.Assistente alla regia Matteo Timori, scene e luci di Sandra Focardi,
coordinamento e presentazione in catalogo di Maria Luisa Vallomy.
La rassegna si é aperta con l'incontro inaugurale nella "Mairie"di Castelnaudary.
I ragazzi di Casablanca,di Beirut, Barcellona, Lisbona e di Borgo San Lorenzo costituivano di per sé uno spettacolo: c'é chi viaggia costantemente con una tuba nera in capo, chi con il bongo che spesso percuote energicamente , tutti acclamano al saluto del Sindaco e del Proviseur con il tipico grido di testa delle donne orientali.
Il clima è sempre allegro e festoso anche se il tempo del soggiorno degli ospiti del Liceo "Jean Durand" è scandito da un programma denso al quale tutti devono rigorosamente attenersi. Il mattino si comincia con tre ore di "atelier" sul controllo mimico e vocale,sulla gestualità e sull'improvvisazione; ogni pomeriggio e sera tre gruppi si succedono nei rispettivi spettacoli in due teatri della città. Due mattine per visitare Tolosa e i siti di Fanjeaux e Mirepoint, luoghi storici della resistenza catara e della predicazione di San Domenico.
Martedì 6 aprile nel Teatro "Des trois ponts",alle 21.30, emozione indimenticabile per tutto il gruppo borghigiano: va in scena "Le faiseur" in lingua italiana.
Le difficoltà da superare sono molteplici, con appena due mesi di prove alle spalle e un pubblico irrequieto che non comprende la lingua italiana. La pièce non è semplice: incentrata sul dialogo serrato dei vari personaggi che si muovono intorno all'infaticabile e drammatico affarista ,Mercadet, inesauribile nell'escogitare stratagemmi per tenere a bada creditori inferociti e per procrastinare il crollo delle sue finanze: a tal fine tenta di destinare a un ricco partito la figlia Julie, innamorata di un modesto contabile.
Tutto l'intrigo scenico si protende verso l'evento risolutivo: l'attesa del fantomatico personaggio di Godeau, ex-socio di Mercadet, che, tornando, dovrebbe salvare l'affarista dal disastro finanziario.
Balzac, in quest'opera poco rappresentata e diffusa, conferma la sua genialità di drammaturgo, anticipando temi d'indiscussa modernità attraverso la figura di Julie,donna nuova nelle sue scelte di autonomia sentimentale ed economica ,e soprattutto attraverso il personaggio di Godeau, che Samuel Beckett nel 1957 riproporrà nel suo più noto dramma "Aspettando Godot",rivelandone la portata metafisica come simbolo moderno della eterna attesa dell'uomo.
Come se la siano cavata i ragazzi borghigiani alle prese con un lavoro così impegnativo lo ha scritto Françoise Valon, docente di filosofia-teatro al Lycée "Jean Durand":.Bellissima prestazione di attori, che, anche se molto giovani, hanno una presenza scenica assai forte e sostenuta: nessuna debolezza di gioco, nessuna compiacenza per tutta la durata dello spettacolo.Il personaggio principale, interpretato da un'attrice (Valentina Cipriani), che è in scena dall'inizio alla fine, comincia col tessere ,attraverso i suoi spostamenti, i fili di una tela nei quali, proprio come un ragno, si troverà irretito, all'angolo, nella sua scrivania, come un insetto prigioniero. I fili vibrano ancora al momento della sua débacle, quando ha allentato la presa..La grazia fluida dei personaggi femminili, in particolare Virginie e Thérèse, le musiche di Rossini, Handel, Tcaikowskij che accompagnano lo spettacolo, talvolta in un accordo miracoloso con il testo, fanno di questa pièce, che parla della crudeltà imposta dal denaro, un incantesimo visivo e sonoro per gli spettatori, presi dalla grazia della lingua,dei gesti, delle immagini dorate che si conserveranno nella memoria."
Dell'unicità dell'esperienza testimoniano le annotazioni a caldo dei nostri stessi attori :"ho provato una felicità grandissima ..mi sono dimenticato di tutto e di tutti"(Vittorio);"esperienza fantastica ,solo in sogno potevo immaginare duecentoventi ragazzi di nazioni diverse uniti da una grande passione nel cuore: il teatro.è stata una fusione di culture.un'emozione difficile da descrivere: un misto di tensione e di gioia nel far vedere di cosa siamo capaci "(Valentina); "La Francia è stata per noi un incontro di cultura e di gioia" (Laura).
E tra gioia e lacrimoni si sono concluse le preziose giornate di Castelnaudary che abbiamo salutato offrendo a tutti i dolci mugellani da noi stessi confezionati nella cucina del collège, secondo la ricetta di un noto pasticcere di Borgo.
Maria Luisa Vallomy Bettarini
17/4/2004