Il 27 maggio 2012 al Forteto è finito, anche per quest'anno, il viaggio del
gruppo teatrale degli Apicultori del Liceo Giotto Ulivi di Borgo san Lorenzo. Il
testo che hanno scelto quest'anno s'intitola le Bocche inutili di Simone de
Beauvoir, storia di una città delle Fiandre messa in ginocchio dall'imminente
assedio delle truppe dei Borgognoni. Proprio per far fronte a questa minaccia il
consiglio cittadino decide di sacrificare la sua popolazione per far durare i
pochi viveri della città fino al soccorso del re di Francia. Alla fine però
saranno i membri del consiglio stesso che decreteranno questa decisione
ingiusta, decidendo così di scagliarsi in un attacco furioso e disperato contro
le truppe nemiche. E' stata una lunga esperienza durata quasi tutto l'anno
scolastico e che ha visto il debutto martedì 24 maggio al teatro Giotto di
Vicchio del Mugello. Gli apicultori nella stessa settimana hanno messo in scena
il loro spettacolo all'auditorium del liceo il 25 maggio e nel periodo pasquale
lo hanno messo in scena a Casablanca durante la rassegna dei Rencontres
Teatrales mediteraneénes a cui partecipano licei francofoni dei paesi dell'area
del mediterraneo. Domenica l'ambientazione del Forteto ha sicuramente influito
sull'effetto scenico della commedia, rendendola molto interessante ma non meno
intensa di quelle recitate sotto le peculiari luci dei riflettori del palco. Ma
ciò che veramente conta non è la realisticità della scena ma la bravura dei
ragazzi. Anche se giovanissimi hanno rappresentato le sofferenze dei poveri,
degli oppressi e dei malati. Hanno inscenato tutte quelle situazioni umane che
si vedono in televisione, ma l'assenza dello schermo tra loro e gli spettatori
ha reso tutto più vivo e concreto. Questi giovani attori ci hanno fatto provare
sulla nostra pelle cosa vuol dire vivere senza niente da mangiare, senza cure
mediche e in un paese consumato dalla guerra, ma gli apicultori non si fermano
solo a questo. I personaggi che impersonificano svelano anche le manipolazioni e
le macchinazioni di una classe che dovrebbe agire per quello che chiamano bene
comune, che però trascura la libertà e le scelte del singolo individuo. Sarà
proprio per la scelta di sacrificare la propria popolazione per questa giusta
causa comune che i protagonisti si scontrano per capire cosa sia più giusto da
fare. Quando sono in scena si toccano, si scoprono, si avvicinano e si
allontanano, ognuno tormentato dal proprio limbo interiore creato dalle
decisioni prese. Sarà solo rivendicando il diritto della libera scelta che
riscopriranno la loro completa umanità, così come quella delle bocche inutili.
Anche oggi il successo è stato indiscusso: dopo un completo silenzio di tensione
per tutta la durata dello spettacolo il pubblico ha dato alla compagnia il
meritato scroscio di applausi. Le lacrime non sono mancate neanche in questa
occasione e questo dimostra solo che gli Apicultori si meritavano un tale
successo dopo tutta la preparazione necessaria per uno spettacolo così toccante
e intenso e per la realizzazione di un testo di grande attualità. L'augurio
migliore che posso fare a questi ragazzi e ai loro docenti e di continuare a
stupirci così anche per i lavori che verranno.
Di Samuele Cantini