Castelnaudary aprile 20006
Momenti sospesi preludono all’aprirsi del sipario sullo spazio del palcoscenico.
Luci bluastre vanificano i contorni dei rari arredi sparsi sul palco per evocare la cappella dove lavora il pittore Mario Cavaradossi.
Immobile,Giovanni, studente di prima, in veste di servitore, sta rannicchiato su uno dei cubi della scena.
Dietro ogni quinta, due, tre studenti rigidi, nell’attesa di lanciarsi nel gioco serio e arduo che ciascuna parte richiede. Al “Théâtre des trois ponts” di Castelnaudary,nella Francia sud-occidentale, i ventotto studenti del Laboratorio Teatrale del Liceo “Giotto Ulivi” di Borgo San Lorenzo, presentano “La Tosca” di Victorien Sardou.
Per il quinto anno consecutivo la scuola di Borgo, unica dall’Italia, partecipa alle “Rencontres théâtrales méditérranéennes”, promosse dal Lycée “Jean Durand”,di Castelnaudary. Dal 24 al 29 aprile, negli spazi del teatro “des trois Ponts”, dell’auditorium del Gymnase e dell’Amphithéâtre del Liceo, scorrono le pièces preparate dai Licei francesi di Alicante, Barcellona, Algeri, Beirut, Casablanca, dal Liceo teatrale e agricolo di Castelnaudary e dal Liceo di Borgo San Lorenzo. Il fitto calendario prevede mattine di laboratori sulla parola e sul gesto, prove e dibattiti; pomeriggi e serate di spettacoli.Tutto in lingua francese: per i nostri studenti non mancano le difficoltà nel relazionarsi con i ragazzi francofoni, con i quali però in breve tempo si trova il modo di simpatizzare e di apprezzarsi al punto che, al momento dei saluti , qualcuno di loro si sdraia in terra davanti al bus degli italiani, per impedirne la partenza. Le improvvisazioni dettate dall’inventiva dei ragazzi non hanno bisogno di un palco: ogni situazione suggerisce reazioni originali e fantasiose, come quando,bloccati in coda in una galleria, i nostri “teatranti” ingannano l’attesa improvvisando sull’asfalto prove di spettacolo per la sorpresa divertita degli automobilisti.
La vivace e fantasiosa gestualità, i giochi scenici, l’efficacia espressiva dei nostri studenti hanno sopperito alla difficoltà di comprensione della lingua italiana da parte di un pubblico francofono che ha acclamato i ragazzi mugellani la sera della rappresentazione della “Tosca”.
L’intreccio del dramma è noto, reso celebre dall’omonima opera musicata da Giacomo Puccini.
Nell’anno 1800, nella Roma papalina gravata dall’atmosfera di un cupo regime antiliberale,fiorisce un amore appassionato tra Floria Tosca, famosa cantante, e Mario Cavaradossi, pittore. Quest’ultimo protegge l’amico Angelotti, ex console della caduta Repubblica Romana, prigioniero politico in fuga da Castel Sant’Angelo. Scarpia, capo della polizia pontificia, invaghitosi di Tosca, ne suscita la gelosia per ottenerne i favori. La donna, senza avvedersene, tradisce Mario, che viene condannato alla fucilazione. Scarpia, con diabolica malizia, convince Tosca a concedersi in cambio della finta esecuzione di Mario. Quando invece Tosca che ha pugnalato Scarpia, si trova davanti il cadavere dell’amato, si getta dagli spalti del castello, vinta dalla disperazione.
Nell’adattamento destinato ai ragazzi del laboratorio, la regista Anna Scalabrini ha evidenziato gli effetti scenici e sottolineato le tinte forti e le passioni elementari di cui il dramma è intessuto, con l’evidente intento di consentire ai giovani attori di calarsi con naturalezza in ruoli di carattere ed esprimere con efficacia i sentimenti primordiali dei personaggi.
Tuttavia i ragazzi hanno saputo andare oltre e rendere varie sfumature dei sentimenti :l’ironia nel ritrarre il mondo vacuo degli aristocratici, la tenerezza e la fragilità di Tosca, la malvagità odiosa di Scarpia.
Sul tema del male s’incentra il taglio interpretativo che la regia ha dato al dramma . La seconda parte del dramma viene ambientata nel ventesimo secolo; cambiano i tempi e i luoghi ma la storia ripropone gli eterni mali degli uomini: intrighi e tradimenti, violenza e crudeltà caratterizzano l’agire umano. La forza del male ha il potere di invadere e permeare l’animo umano e di dominarlo, perché, scrive Cioran:”il male possiede il duplice privilegio di essere fascinatore e contagioso”.
Il coinvolgimento appassionato dei ragazzi di tante nazioni ha premiato l’ottimo lavoro degli studenti mugellani, della regista e di tutti coloro che operano per il teatro a scuola come importante strumento formativo.La cui valenza principale risiede in un paradosso: nell’agire teatrale si esce dal ruolo che l’ambiente e le circostanze di vita impongono, per vestire altri ruoli, sempre nuovi e diversi e liberare così una natura più autentica, superando insicurezze e timori che frenano o bloccano la piena espressione del sentire.
Maria Luisa Vallomy Bettarini
LA TOSCA di V. Sardou viene rappresentata al Teatro Comunale di Barberino di Mugello, giovedì 11 maggio 2006, ore 21,00.
Gli interpreti:
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ARIANNA CAROTTI |
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ARON MARTIN |
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CRISTINA FRANCINI |
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DUCCIO STOCCHI |
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ELISA DE BLASIO |
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ELISA GUIDOTTI |
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FRANCESCA GUAZZI |
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FRANCESCA SIRIANNI |
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GIOVANNI ZIGLIOTTO |
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GUGLIELMO CHELAZZI GRANDINETTI |
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LAURA CONTI |
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LAURA MANSOLILLO |
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LAURA TERZONI |
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LEANDER BULST |
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MARGHERITA COELI |
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MARGHERITA FALLANI |
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MARIA TIMPANELLI |
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MATTEO PUGLINI |
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NOEMI BONADIES |
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OLIMPIA BINI |
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PALMIRO PIAMPIANI |
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REBECCA ZIGLIOTTO |
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RITA NOCIGLIO |
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ROMINA VAINELLA |
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SELENE LAPUCCI |
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SILVIA GHINASSI |
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TOMMASO MONACI |
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VALENTINA CIPRIANI |
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Regia Anna Scalabrini
Assistente alla regia Matteo Timori
Coordinamento Maria Luisa Vallomy