Timido, sprovvisto di dinamismo, il bene è inadatto a diffondersi, il male, ben altrimenti intraprendente, vuole trasmettersi e vi riesce perché possiede il duplice privilegio di essere fascinatore e contagioso. Perciò finalmente si vede estendersi, uscire da sé, un dio cattivo piuttosto che un dio buono.

(E. M. Choran, Il funesto demiurgo, Einaudi)
 

 La Tosca  di Victorien Sardou
 

Nella Roma d’inizio ‘800 vivono la loro appassionante storia d’amore due artisti:, la cantante Floria Tosca e il pittore Mario Cavaradossi. L’evasione dal carcere di un politico, Angelotti, ingiustamente messo ai ferri dalla oligarchia governativa, sconvolge il menage dei due amanti. Mentre la classe nobiliare, fossilizzata e incartapecorita nei propri clichés, festeggia una vittoria immaginaria, il reggente di polizia Scarpia tesse e mette in opera una  trappola fatale. Ed ecco che altri personaggi, sempre uguali e sempre diversi, si trovano a vivere la stessa Storia alla fine del ‘900, come attraverso un salto spazio temporale. In un altro paese di questo piccolo mondo, sempre uguale e sempre diverso, in un'altra epoca. La trappola viene fatta scattare, i protagonisti fermati. La fine è totale. Altri luoghi e tempi in cui la storia si dipana imperterrita, grazie alla crudeltà gratuita e fine a se stessa degli esseri umani.

 

Le scene nude, visitate da praticabili di legno e oggetti simbolici abbandonati sul palco, non ingombrano uno spazio scenico tutto dedicato alla presenza dei tanti attori.

Le scene corali, pretesto per una riflessione, e quelle intime e tutte dedicate allo sviluppo della trama, sembrano spingere il percorso drammaturgico di Victorien Sardou verso un doloroso fatalismo.

Le trame e gli inganni, tessuti finemente intorno ai protagonisti, perdono, mano a mano, la chiarezza di un tempo storico preciso e ortodosso, dilagando verso altri tempi, altre epoche della nostra storia di uomini. Tempi comunque e naturalmente bui, dove la forza del male ha la potenza di svuotare, infine, uno spazio fino ad allora carico di esseri, sentimenti e storie reciproche e banali. Le storie degli uomini.

 

Anna Scalabrini