Questo primo contributo su "Nuove tecnologie e didattica" del prof. Paolo Badiali, vuole soprattutto richiamare l’attenzione dei docenti di lingue sulle potenzialità del tradizionale laboratorio linguistico indicando alcune funzioni chiave per attività didattiche proficue e stimolanti.

Suggerirei di cominciare con una verifica in itinere delle abilità dell’ascolto selezionando due o tre studenti di rispettive postazioni come fonte di programma per tutta la classe; in questo modo l’insegnante tiene sotto controllo attivo gli studenti selezionati ma anche indirettamente tutta la classe che partecipa all’attività rimanendo collegata agli studenti selezionati. Infatti, accade non di rado che qualche insegnante, non riuscendo subito ad automatizzare le istruzioni per rendere gli studenti selezionati udibili da tutto il resto della classe, si limiti a dialogare solo con alcuni lasciando gli altri fuori del vivo dell’attività. La partecipazione, anche se passiva, della classe all’attività in corso è fondamentale sotto tutti i punti di vista non ultimo quello relativo al mantenimento della disciplina e alla tutela dell’incolumità delle attrezzature stesse. Ecco perché a monte di tutto ci deve essere una reale automatizzazione dei comandi per non dare ai ragazzi l’impressione di approssimazione e di trascuratezza che indirettamente inneschi in loro una latente pulsione all’infingardia e al non rispetto del materiale scolastico. Certo è impossibile prevenire e prevedere i gesti inconsulti e le dinamiche microvandalistiche degli studenti ma è altrettanto vero che l’insicurezza e l’approssimazione dell’insegnante dà una pessima immagine di sciatteria e d’incuria agli studenti, i quali, lasciati per minuti lontano dal vivo delle attività finiscono col tempo per maturare un’idea negativa della lezione in laboratorio, della materia in generale e, non ultimo, dell’insegnante stesso sfogando la propria vivacità e la propria attenzione da altra parte, per esempio incidendo i banchi, togliendo le protezioni di plastica ai tasti dei registratori e quant’altro la fantasia da hooligan in erba di certi nostri studenti possa loro ispirare. L’attività proposta sopra è di per sé molto semplice ed ha una valenza didattica considerevole, tuttavia l’insegnante deve provare prima il corretto funzionamento delle operazioni. I colleghi devono rendersi conto che è un sacrificio necessario e salutare soprattutto per valorizzare la propria professionalità. Certamente occorrerà dedicare qualche ora del proprio tempo libero, magari sotto la guida di un collega più esperto responsabile dei laboratori, per scoprire ed automatizzare le nuove funzionalità, via via esplorando ed acquisendo ulteriori competenze, ma si tratta di tempo speso bene che darà certamente i suoi frutti nel corso degli anni. Consiglierei quindi anche ai più restii ad avvicinarsi ai laboratori linguistici, per non parlare di quelli multimediali, di procedere per piccoli passi per esempio partendo proprio dalla funzione suggerita sopra che dovrebbe essere piuttosto semplice in quasi tutti i laboratori linguistici tradizionali. Riepilogando, prima si inserisce una cassetta con un brano d’ascolto già precedentemente selezionato e tarato al punto giusto (altra cosa da evitare è quella di mettersi a cercare il punto esatto direttamente all’inizio della lezione. Ricordarsi di verificare anche il lato giusto della cassetta) poi si passa alla selezione di 2 o3 postazioni sul tastierino della consolle ( in genere si devono premere anche i tasti di selezione monitor, conversation e group call) perché diventino condivisibili da tutta la classe. Si preme Play sui comandi del registratore e si fa partire il nastro. A questo punto quando l’insegnante lo desidera, il brano d’ascolto può essere interrotto premendo stop sulla barra dei comandi del registratore, per porre domande di comprensione del brano agli studenti selezionati. Ai fini pratici sarebbe persino possibile verificare le competenze di un’intera classe relative all’abilità in questione soltanto con un paio d’ore di lezione!

Un’altra attività molto semplice, anche se non completa come la precedente, consiste nel fare ascoltare un brano alla classe spezzando l’attività con interventi di chiarificazione e di precisazione sui ruoli dei parlanti e sulla situazione. Poiché l’obiettivo è comunque quello di aiutare gli studenti a familiarizzarsi con l’abilità dell’ascolto l’insegnante può scegliere anche di fornire in anticipo, magari scrivendole sulla lavagna, le parole più difficili lasciando che la naturale capacità intuitiva d’anticipazione degli studenti e le conoscenze maturate facciano il resto. Sconsiglierei all’insegnante di tradurre in consecutiva il brano in questione poiché ciò relegherebbe lo studente in un ruolo d’iperpassività didattica fortemente deleteria sotto il profilo motivazionale senza contare l’input nullo riguardo al progresso nell’abilità e nella materia in generale. Poche le mosse da automatizzare: 1) inserire la cassetta al punto giusto nell’alloggio della consolle (con consolle a doppia cassetta occorre in genere selezionare prima di tutto il pulsante C1 per la cassetta 1 a sinistra e C2 per la cassetta 2 a destra ricordandosi di inserire la cassetta dal lato giusto) 2) premere i pulsanti adatti a stabilire la connessione con la classe (gli studenti devono solo ricevere l’audio della cassetta e la voce dell’insegnante; su alcuni laboratori basta premere Monitor e Convers.o Call). 3) far partire e gestire normalmente il registratore della consolle con i tradizionali comandi Stop, play, Avanti(fwd) e Indietro(rew).

Altra attività didatticamente valida, anche se apparentemente poco comunicativa, riguarda la sbobinatura di brevi brani registrati (occorre uscire definitivamente da un clima di prescrizioni rigide di un metodo o di un approccio per abbracciare un eclettismo pragmatico che si ponga finalità comunicative ma che sia al contempo scevro da diktat ideologici. In quest’ottica si può arrivare allora ad accogliere anche spunti da scuole di pensiero spesso contrastanti: dalle tecniche del metodo traduttivo-grammaticale, ai patterns automatici del metodo audio-orale meccanicistico. Si tratta in fondo di un dettato in guisa d’attività d’ascolto in laboratorio, che tuttavia pone notevoli spunti per l’approfondimento delle abilità di base. Infatti, sono interessati sia l’ascolto (comprendere ciò che si ascolta) che lo scrivere (non tanto per la creatività quanto piuttosto per la correttezza ortografica). Attraverso quest’ attività gli studenti sono guidati ad un approfondimento linguistico di reale spessore motivazionale e didattico. E’ possibile somministrare tale tipo d’esercizio anche come verifica sommativa, soprattutto se gli allievi sono stati abituati a svolgere tale attività nel corso dell’anno, tuttavia credo possa lecitamente trovare migliore impiego come momento di verifica formativa o d’autovalutazione in itinere soprattutto quando in fondo alla lezione l’insegnante fornisce la versione completa corretta attraverso fotocopie o trascrivendola direttamente alla lavagna. Dal punto di vista dei meccanismi pratici occorre per prima cosa tarare la cassetta al punto giusto, selezionare C1 come sopra e nella zona funzioni premere il tasto Copy. Vizio comune a molti studenti è quello di forzare l’alloggio delle cassette sul loro banco e asportare il nastro ivi contenuto. Inutile stare sempre a inserire nuove cassette sapendo che dureranno certamente poco; basta invitare i propri studenti a tenere sempre in cartella una cassetta da 60 minuti in modo che possa essere usata all’occorrenza. Nel caso della nostra attività occorre dunque accertarsi che le cassette siano inserite nell’apposito vano prima d’iniziare la registrazione. Seguendo la procedura suggerita il brano passerà dunque alle cassette degli allievi in tempo reale. Quando il contatore sulla consolle segnala che la registrazione è passata (in mancanza del contatore e possibile contare a secondi sul quadrante di un orologio) sarà possibile deselezionare il copy per far cessare la registrazione (se il display delle postazioni accese non dovesse spengersi occorre spegnere il laboratorio per un secondo e poi riaccenderlo agendo sulla chiave d’accensione). A questo punto gli studenti possono iniziare a lavorare autonomamente alla sbobinatura del nastro.

L’ultima attività su cui mi vorrei soffermare tende invece a sviluppare l’abilità del parlare. Il problema principale in questo caso è di trovare materiale preregistrato valido. L’obbiettivo specifico riguarda il potenziamento della pronuncia relativamente all’accuratezza fonetica, all’imitazione dell’intonazione e alla scorrevolezza della lettura. Tutto sommato non dovrebbe nemmeno risultare troppo difficile procurarsi il materiale adatto in quanto molti libri di testo includono una sezione al termine di ogni unità didattica, o serie di unità didattiche, dedicata specificamente alla pronuncia: fonemi, esercizi discriminanti di unità minime, accento di parola/frase e intonazione. Condizione necessaria, del resto contemplata dai materiali didattici di cui sopra, la giusta scansione delle emissioni, per dare agli studenti il tempo necessario per eseguire l’esercizio. Gli studenti potranno naturalmente usare i registratori delle proprie postazioni per riascoltare ad libitum, e se necessario, correggere le emissioni che essi ritengano troppo distanti dall’originale. Durante quest’attività l’insegnante ha principalmente il compito d’ascoltare in maniera "discreta" l’attività di riproduzione usando il tasto monitor unitamente al numero delle postazioni da rilevare, intervenendo ad hoc per correggere soprattutto i casi di reale difformità dal modello premendo il tasto Convers. Così facendo l’insegnante comunica solo con un allievo e non blocca il lavoro degli altri. Successivamente potrà riprendere l’ascolto discreto annullando o deselezionando il tasto Covers. Quanto all’intonazione, occorre sdrammatizzare la precisione dell’effetto imitativo facendo capire agli studenti la reale portata discriminatoria dell’intonazione senza però calcare troppo la mano sull’esatto rispetto della norma dei parlanti nativi. Infatti, se è vero che non è possibile trasferire sic et simpliciter moduli intonativi della L1 nella L2, è altrettanto certo che esistono variazioni accettabili nell’ambito della norma della L2 che gli studenti sono invitati a scoprire col tempo. Vale la pena di ricordare che purtroppo nei laboratori linguistici un po’ più vecchi per un problema di tecnologia di riproduzione e tipologia di testine, lo studente non può risentire sul registratore di casa ciò che ha registrato a scuola anche se può rifare l’esercizio da capo poiché il prompt originale rimane registrato.

Questo secondo contributo su "Nuove tecnologie e didattica", del prof. Paolo Badiali è ancora volto ad approfondire le potenzialità didattiche del tradizionale laboratorio linguistico a seguito di un intervento d’aggiornamento in chiave multimediale

Utilizzazione didattica di un sistema di ricezione satellitare collegato alla consolle del laboratorio linguistico

Con poca spesa da parte della scuola è possibile anche dotare il laboratorio linguistico di un apparato di ricezione satellitare costituito da parabola, cavi, switch per la distribuzione del segnale anche in altre stanze (per esempio la sala video e/o l’auditorium della scuola), decoder e telecomando (naturalmente al capitolo delle spese andranno aggiunti anche un apparecchio TV (minimo 26 pollici), possibilmente multistandard, e un videoregistratore abilitato anche alla visione di cassette di produzione americana.

Lo standard di decodifica ormai affermato è quello digitale, tuttavia anche un comune collegamento analogico può benissimo soddisfare per il momento le esigenze principali degli insegnanti di lingue straniere. Una volta completata l’installazione dell’impianto, il tecnico dovrà provvedere anche al collegamento dello stesso alla consolle del laboratorio linguistico mediante cavo su linea esterna (in genere E1 e/o E2 ma solo evidentemente per l’audio poiché l’unica fonte video è rappresentata dal televisore in presa diretta o in replay con l’ausilio del videoregistratore). Le possibilità di utilizzo dell’impianto satellitare, anche abbinato ad una vecchia struttura di laboratorio, sono molteplici. Innanzitutto è possibile ricercare su una delle tante riviste in circolazione i programmi più interessanti presenti su un certo canale in mattinata e verificarne la reale adattabilità alle situazioni didattiche di propria competenza (molti programmi vengono in genere ritrasmessi anche il pomeriggio). Tra tutte le lingue, l’inglese, come era facilmente prevedibile, beneficia della più vasta gamma di possibilità, ma anche tedesco, francese e spagnolo trovano sufficiente copertura satellitare. Limitatamente all’inglese vorrei suggerire Hard Talk in onda per la prima volta a metà mattinata su BBC World, intervista condotta, almeno fino a qualche tempo fa, dal giornalista inglese Tim Sebastian ad un personaggio popolare della società anglo-americana e, sempre su questo canale, gli aggiornamenti delle principali headlines/titoli di testa dei notiziari nonché le News complete ogni ora. Per chi potesse ricevere l’emittente americana CNN, sarebbe interessante poter anche confrontare le versioni americane dei programmi inglesi di cui sopra (news e Talk Show ).

Ultima entry nel panorama dei canali in lingua inglese che girano sulla semplice connessione analogica, va segnalata la rete evangelica americana Channel 7 costituita per la maggior parte da incontri, conferenze e catechesi di vari pastori evangelici a gremite platee di fedeli americani. Credo sia una novità da tenere in considerazione sia dal punto di vista lingustico che da quello culturale (a livello sociolinguistico appare curiosa e al contempo significativa, l’accattivante mimica facciale e delle dita dei pastori di channel 7 diversissima da quella europea e diversa anche da quella dei conduttori di Talk Show americani tipo Larry King) . Anche in quest’ultimo caso, il contenuto non è affatto frivolo e la lingua è piuttosto semplice, complessivamente adatta a partire da un livello preintermedio liceale: lessico non troppo esteso ed elaborato, esente da slang e spesso ripetitivo; moduli sintattici ristretti e reiterati che favoriscono le naturali abilità cognitive d’anticipazione degli studenti. Poiché l’ascolto risulta più efficace in cuffia, operare nel modo seguente: A) mettere in collegamento le cuffie degli studenti con l’apparecchio TV digitando sul display con l’ausilio del tastierino la fonte esterna E1 o E2 B) premere gli altri pulsanti della consolle necessari al collegamento, in genere Monitor e/o Convers./Call 3) aumentare l’audio del televisore e quello della consolle 4) mettere in Muto il televisore premendo il tasto Mute sul telecomando Tv. In questo modo sia gli alunni sia l’insegnante, ricevono l’audio direttamente in cuffia senza il minimo disturbo dalla voce esterna del televisore. Resta ora da vedere come sfruttare quest’abbondanza di materiale autentico televisivo. Fermo restando che è sempre bene registrare su videocassetta quanto si sta vedendo in diretta, vorrei suggerire di esporre la classe ad una sezione cospicua di trasmissione. (sia che si tratti di notiziario, di Talk Show, di light entertainment, di conferenze stampa, o di prediche evangeliche, è preferibile fare tutto in diretta piuttosto che presentarsi con qualcosa di preregistrato; tuttavia, se la registrazione in diretta non dovesse fornire niente di particolarmente interessante, o dovesse apparire eccessivamente ostica, è sempre bene avere a portata di mano un brano preregistrato di riserva). Successivamente si passa alla veloce selezione della parte su cui concentrare l’azione di analisi. Un primo livello d’approfondimento consiste semplicemente nel verificare attraverso domande quanto gli studenti hanno capito del senso generale per poi passare alla verifica dei particolari. Un ulteriore passo avanti potrebbe essere quello di far passare il brano registrato più volte ed approfondire singole tranches significative con uno o più allievi oralmente oppure per iscritto trasferendo in questo caso solo l’audio dalla videocassetta alla cassetta dei singoli studenti.

A seconda del livello tale attività potrà anche essere usata come prompt per intavolare discussioni sugli argomenti visionati conducendo gli studenti ad entrare in maniera naturale ed integrale nel mondo della L2. E’ facile comprendere che tale risorsa possa risultare ancor più utile in presenza dello insegnante madrelingua solitamente presente sotto la veste di lettore/lettrice, poiché la spontaneità e l’autenticità dei mezzi e dei contenuti acquistano un risalto ancora maggiore quando tali contenuti vengono veicolati da un insegnante madrelingua.

Il kit minimo presentato sopra composto da: Antenna parabolica, cavi, decoder analogico con comando a distanza, switch e decoder per altra sala, videoregistratore, televisore 26 pollici e messa in opera, dovrebbe rientrare in una spesa compresa tra 1300€ e 1800€. a seconda della qualità della merce richiesta.

Indicazioni pratiche per un aggiornamento del vecchio laboratorio linguistico in chiave multimediale

Veniamo ai consigli pratici per rivitalizzare il vecchio laboratorio linguistico scolastico in chiave multimediale sotto forma di breve capitolato con relativa spesa di massima. Se fosse possibile disporre di una cifra tra 9000€ e 13000€ potrebbe diventare fattibile una ristrutturazione piuttosto radicale del laboratorio stesso con 1) eliminazione del pannello divisorio ogni 2 postazioni senza alcun costo: lo può fare il tecnico della scuola, il custode, l’insegnante di lingue o anche il preside poiché basta munirsi di un cacciavite. 2) una consolle docente dotata di convertitore VGA/PAL collegata al computer docente e ad altre sorgenti esterne come il videoregistratore e l’impianto satellitare (per cui occorre un capitolo di spesa a parte): costo poco più di 600€ iva inclusa. 3) Postazione allievo costituita da mouse, tastiera e cavi di collegamento alla consolle. Costo per 15 postazioni circa 3500€ iva inclusa. Attraverso mouse e tastiera gli studenti prendono parte in maniera più attiva alla lezione assumendo, a turno ben inteso, i comandi del computer e quindi potendo creare documenti, navigare in internet, scrivere E-Mail ed interagire con i programmi di lingua multimediali o con un semplice word processor come se stessero realmente al comando del computer principale 4) personal computer docente Pentium 4 a 1200 ghz o AMD Athlon a frequenza corrispondente, memoria sdram 256, monitor 17’’, scheda video di marca con almeno 32 mb di memoria tv out collegata al videoregistratore e al decoder satellitare, hard disk da almeno 30 gigabyte di spazio, lettore CD/dvd 20x, masterizzatore riscrivibile 24x10x40, scheda audio di qualità, sistema operativo, modem predisposto standard V90, stampante laser di tipo economico o a getto d’inchiostro di buona qualità, scanner piano usb risoluzione a 600 dpi, videocamera usb per possibili videoconferenze, adeguamento impianto telefonico, meglio se con linea ISDN per il collegamento ad internet, antivirus e utility per la riparazione di eventuali guasti al sistema operativo(necessario a mio avviso quando il computer è destinato ad uso promiscuo e da parte di più operatori). Costo 3500€ tutto compreso.

5) Retropriettore di buona qualità (informarsi bene sulle sulle condizioni di assistenza e garanzia) con sistema di ricezione Pal, Secam e Ntsc, minimo 40’’ di schermo con altoparlanti possibilmente incorporati. Costo circa 3000€ tutto compreso. 5a) In alternativa a quest’ultima modalità di visualizzazione, e con un costo decisamente inferiore, a seconda del layout dell’aula, è possibile optare per 2, 3 o 4 monitor minimo 21’’ posizionati in alto su staffe per permettere anche agli alunni più lontani di vedere i filmati. 6) prevedere l’installazione di un videoproiettore montato su staffe al soffitto che agisce su schermo a comparsa. In questi ultimi 2 casi potrebbe rendersi necessaria anche l’acquisizione di un selettore Audio/Video con convertitore Pal/SVGA con distributore video SVGA.

Inutile dire che le potenzialità e l’intriseca qualità del videoproiettore superano di gran lunga le opzioni precedenti anche a fronte di una spesa superiore. Il mercato dei videoproiettori è tra i settori più complessi e mutevoli di tutto il comparto multimediale ma i prezzi sono generalmente in discesa per il continuo arrivo sul mercato di nuovi modelli (poco prima degli ultimi mondiali di calcio una nota marca pubblicizzava un modello hometheatre per 2500€. I videoproiettori di fascia più bassa con pochi ansi lumen sono più adatti per lezioni interattive o dimostrative con applicativi quali Powerpoint mentre per l’ammodernamento del laboratorio linguistico suggerirei di puntare su modelli di fascia più alta.

Certamente l’opzione con un buon videoproiettore (circa 5500€) e schermo azionato elettricamente rischia di far lievitare i costi sensibilmente tuttavia la dirigenza e il consiglio d’istituto dovrebbero rendersi conto che in questo modo l’aula del vecchio laboratorio linguistico, spesso sottoutilizzata, diventerebbe un’aula multimediale polivalente per tutte le discipline.