Dresda
Dresda, è il capoluogo
della regione di Sassonia (Sachsen), ed è situata
sull'Elba, ed è definita spesso come la Firenze dell'Elba.
Dresda
fu una delle città più bombardate nella seconda guerra mondiale, più del 75%
della città fu raso al suolo.
BOMBARDAMENTI
La
sera del 13 febbraio del 1945 iniziò la prima delle due ondate dei
bombardamenti inglesi Lancaster sulla città di Dresda. Fu dichiarato lo stato
di massima allerta e 244 aerei della prima ondata di attacco fecero rotta sulla capitale sassone. Quella sera furono sganciate circa 750 tonnellate di
bombe ad alto potenziale e incendiarie . Gli inglesi non avrebbero dovuto
utilizzare le bombe incendiarie al fosforo, vietate dalla convenzione di
Ginevra ma le usarono egualmente. Inizialmente furono usate le bombe sprang,
per aprire gli edifici, successivamente, ci fu una pioggia di scintille(bombe
illuminanti o alberi dia natale), le quali entrarono nelle case attraverso
vetri rotti e appiccarono il fuoco alle tende, ciò non avvenne per caso, ma era
frutto di un piano diabolico premeditato.
Il bombardamento
notturno della RAF creò una tempesta di fuoco, con temperature che raggiunsero
i 1500 °C. Lo spostamento di aria calda verso l'alto, e il conseguente
movimento di aria fredda a livello del suolo, crearono un fortissimo vento che
spingeva le persone dentro le fiamme. Dresda era diventata una
città che accoglieva sempre più ospedali per feriti di guerra e perciò,non
poteva essere attaccata secondo i suoi abitanti . Alla prima ondata di
bombardamenti ne seguì una seconda di ben 529 bombardieri Lancaster e per la
prima volta nella storia era stato pianificato un bombardamento a tappeto pensato coscienziosamente. I feriti degli
ospedali vennero portati nei rifugi antiaerei. Tra un attacco e l’altro
trascorsero 2 ore, e questo intervallo di tempo ci fu per due ragioni precise:
1-
Affinché
il fuoco potesse dilagare in proporzioni incontrollabili.
2-
Perché
tutte le unità dei vigili del fuoco e le ambulanze delle località vicine
potessero raggiungere Dresda.
A quel punto gli alleati sarebbero intervenuti con un attacco più
massiccio . Lo scopo era attirare tutte le unità di soccorso, vigili del fuoco
e ambulanze per coinvolgerle nella tragedia, arrivando così al modo più efficace per sterminare il maggior
numero di civili. Le direttive del
comandante in capo delle squadriglie di
bombardamento della RAF Arthur Harris, erano quelle oltre alla distruzione di fabbriche e complessi industriali, anche delle
abitazioni civili , perché questo
infliggeva sullo stato d’animo e sul morale dei tedeschi. Il 14 febbraio ,nella
città ancora in fiamme e fumo decine di migliaia di persone tentarono di
fuggire. La mattina del 14 febbraio 1945, 450 fortezze americane volarono per
la terza incursione su Dresda segnando la morte definitiva della città. Non vi
erano più strade e l’unico punto di riferimento per le persone la statua sul
municipio. Questo terzo attacco fu terribile, non solo a causa dei
bombardieri,ma anche per le incursioni dei caccia di scorta, i Masten che con le loro mitragliere uccidevano donne,
bambini e anziani. I corpi delle vittime erano in numero spaventoso, tanto che
non riuscendo a seppellirle tutte , migliaia vennero bruciate nella piazza del
mercato della città, vicino alla Frauenkirche.
E’stato stimato che i bombardamenti di Dresda provocarono tra i 350.000
e le 500.000 vittime, la maggior
parte donne e bambini. Questo spiega il
fatto che non c’era la contraerea e che la popolazione non era preparata ad un
simile evento.
(Distruzione del centro della
città.)
RICOSTRUZIONE DELLA CITTA’
Ma
Dresda sì sta sollevando, molti edifici storici sono stati ricostruiti e oggi è
di nuovo una città che riesce ad attirare e affascinare i turisti da tutto il
mondo: è veramente stupefacente vedere quanto si è riuscito a recuperare. Grazie al reperimento di
documentazioni d’archivio cartacee e fotografiche, i monumenti più importanti
sono stati ricostruiti "com'erano e dov'erano" anche se il processo di ricostruzione è stato parziale e lento . Un altro ausilio
fondamentale per la ricostruzione della città
sono quadri di Bernardo Bellotto detto “il Canaletto”, chiamato nel 1747
dall’Elettore di Sassonia, Augusto III, a Dresda (allora parte della Polonia).
Qui, divenuto pittore di corte, per undici anni dipinse una serie di vedute
della città molto belle, che furono di grande utilità quando s’iniziò a parlare
di ricostruzione nel periodo in cui la Sassonia faceva ancora parte della
Germania Orientale. Intorno agli anni 50’ nella zona dell’Altmeid furono
ricostruiti palazzi barocchi. La ricostruzione della città, fu iniziata durante il
periodo della DDR( deutsche democratische
Repubblik) (Repubblica democratica tedesca),Dresda
divenne
un importante centro industriale dopo che fu rifatto tutto il sistema urbano in stile
condominiale,con cemento e vetro e in questo periodo nacquero i pannelli prefabbricati, utilizzati
per la costrizione di quartieri nei
quali vennero trasferite le persone. Venne costruita una piccola ferrovia per
il trasporto delle macerie, che durò per 10 anni. Molti edifici storici sono
stati ricostruiti, tra cui il Teatro
dell'Opera di Semper , lo Zwinger
terminato nel 1985 e moltissimi altri edifici storici, anche se i capi
della città hanno scelto di ricostruire ampie aree della città in uno stile
"socialista moderno", in parte per ragioni economiche, ma anche di
rompere con il passato della città come la capitale del regno di Sassonia e roccaforte
della borghesia tedesca. Tuttavia, alcune delle bombardate ruderi di chiese, edifici e
palazzi reali, come la Sophienkirche ,
furono rasi dalle autorità sovietiche e della Germania dell'Est negli anni 1950
e 1960, invece di essere riparati,perché ai movimento socialista e comunista, non interessava la
costruzione delle chiese. Rispetto alla Germania occidentale , la
maggior parte degli edifici storici sono stati salvati . Dopo la guerra, e
ancora di più dopo la riunificazione della Germania, molti sforzi
sono stati fatti per ricostruire Dresda com'era prima del bombardamento.
Nonostante la volontà di ricostruire, buona parte del centro storico di Dresda
è stato irrimediabilmente perduto e gli ampi spazi dovuti alle demolizioni
postbelliche sono stati saturati sino agli anni ottanta del secolo scorso da edifici nuovi.
(
Resti della Sophienkirche)
(La Frauenkirche in una visione
della capitale sassone di Bernardo Bellotto)
(Rovine con
impalcature nel 1991)
(22 giugno 2004:
le impalcature sulla cupola)
agosto
2004 : l’esterno completato
(I diversi
materiali, originari e recuperati,
convivono nella costruzione)