Un gruppo di temerari ragazzi del Giotto Ulivi è sbarcato in Inghilterra il 20 giugno. Armato di kit di sopravvivenza, di valigie più grandi di loro e …di due professoresse! L’avventura è cominciata un po’ in sordina; il gruppo era "multi-etnico", andava dai "primini" alle ragazze di quarta che, giustamente, perpetuavano atti di nonnismo sui piccini ("Matteo, ci presti il lettore cd????)…

Ma poi il ghiaccio si è sciolto, anche perché Londra, era troppo calda, sembrava di essere in Egitto (in fondo chi capiva molto l’inglese???), e tutto è andato alla grande. Tutto, nonostante le professoresse che ogni tanto perdevano la strada…

I musei e le mostre riscuotevano, non c’è che dire, "graaaaande" successo nei ragazzi del primo, secondo e terzo anno; infatti, data la spropositata passione per musei e affini, li "divoravano" in meno di mezz’ora portandosi via anche i depliants ( in italiano, of course). Le ragazze di quarta, invece, ci mettevano molto più tempo per visitare i musei…Infatti, come dimenticare quando, il primo giorno a Londra, noi di quarta uscimmo belle e contente dal Museo della Scienza, rinvigorite da una full-immersion di cultura, non accorgendoci di essere mezz’ora in ritardo!!!

E come dimenticare le facce inferocite e affamate degli altri che aspettavano solo noi per andare a mangiare?! Avessero potuto, ci avrebbero fatte a pezzettini e avrebbero banchettato lì…

In giro per Londra e dintorni ci siamo divertiti davvero un sacco!

Per esempio, quando abbiamo fatto il "bagno" nella fontana di Trafalgar Square, o quando siamo stati a Brighton e alcuni di noi hanno fatto il bagno nell’oceano ( era 30° sotto zero, alcuni eschimesi avevano acceso una piccola stufa!!!).

Ma va detto che anche i tragitti vanno ricordati. In particolare era riconosciuto "everywhere" il nostro delicatissimo e posato contegno sui mezzi pubblici…Avete presente un treno inglese? Silenzioso, tranquillo. Immaginate ora che salgano trenta studenti italiani: i finestrini che tremano, il chiasso assordante, che ci identifica subito come italiani, le risate, le voci che cercano di superare il rumore del treno sulle rotaie, le canzoni degli 883 cantate a squarciagola… e poi il tocco finale; le proff. che alla fermata prima a quella a cui dobbiamo scendere iniziano un pericoloso quanto assordante tam-tam, che riempie in pochi secondi tutti i vagoni:

-LA PRO-SSIMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- era questo il grido, represso poi puntualmente, in diverse tonalità da tutti noi che lo gridavamo al nostro compagno più lontano, naturalmente.

Il paese dove abitiamo, New Malden, aveva alcuni locali veramente carini, almeno visti da fuori, perché noi (non essendo maggiorenni) non potevamo entrarci. Così la vita notturna era "veramente" cool, proprio nel senso di « "che cul" stare la sera fino alle dieci in un paesino con tre case!!!» Ma poi abbiamo sccoperto un bowling, e quelle sono state le serate più belle, con le sfide all’ultimo birillo fra maschietti e femminucce (ragazzi? Ci dovete ancora una birra, vero? Ehm…forse era il contrario! Va beh…Lasciamo perdere…)

Ma la cosa migliore è stato il check-in Londra-Pisa, le valigie venivano giudicate troppo pese (l’avevo detto io che sarebbe stato un problema portare un Italia le statue di cera del Madame Tussauds!!),e manca poco rimanevamo a Londra…

…Beh, ci saremmo potuti godere ancora per un po’ la mitica atmosfera "British": McDonald, la pastasciutta comprata al supermercato, la pizza…   Nella foto a fianco Giada Romei "ospite" della famiglia reale

 Elisa Banchi, Giada Romei, Debora Valecchi e Denise Venturi VA