TRACCE E RITROVAMENTI ARCHEOLOGICI IN MUGELLO
Il Mugello non è tanto noto
archeologicamente, anche se sappiamo che è alquanto facile osservare "fatti
insediativi" di vario genere durante tutta la storia della nostra vallata.
Il fatto che il Mugello sia sempre stato abitato ha causato una cancellazione
graduale delle epoche precedenti (via via che le civiltà si succedevano),
inoltre in Mugello non è mai stata fatta un'esplorazione archeologica
sistematica del territorio; si deve infatti agli appassionati gruppi archeologici,
che si sono costituiti in quasi tutti i comuni mugellani, l'intero lavoro
di scavo, di catalogazione dei reperti e di pubblicazione di libri a riguardo
che hanno reso possibile anche il nostro studio. Un altro fattore che
rende complicata una ricerca più organizzata è la difficile collocazione
dei siti più interessanti, che spesso sono nascosti nei boschi o comunque
in territori difficilmente raggiungibili.
I reperti sotto indicati,
risalenti ad epoche diverse e ritrovati in tutta la zona del Mugello,
sono stati scelti nell'intento di fare un breve excursus della storia
mugellana, integrando il testo anche con immagini che speriamo risultino
interessanti.
PALEOLITICO:
GRICIGNANO (com. Barberino
di Mugello).
Questi ritrovamenti sono il
frutto di ricerche di superficie effettuate agli inizi del '900 che sono
proseguite fino ad oggi, anche se in modo sporadico e saltuario (sempre
dai gruppi archeologici). I reperti qui presentati sono probabilmente
riconducibili al Paleolitico inferiore, anche se il ristretto numero dei
pezzi spinge ad una certa prudenza nell'attribuzione cronologica.
1 Grattatoio frontale
carenato subrettilineo sinuoso a lavorazione abbastanza sommaria. E' su
lista di diaspro e la frattura della lista assume una forma diedra sulla
faccia ventrale. Mm. 41-27-17.
2 Raschiatoio lungo
a ritocco profondo diretto subrettilineo destro. Apice rotto. Mm. (45)-22-7.
3Raschiatoio latero-trasversale
nucleiforme a ritocco profondo diretto composto con profondo alterno.
L'orientamento è convenzionale in quanto lo strumento è su tavoletta.
Resta l'incertezza che si tratti di un nucleo a distacchi sommari. Mm.
62-43-26.
NEOLITICO:
POGGIO DI CASTELLONCHIO, Colognole
(com. Pontassieve)
Questi reperti sono stati
raccolti e catalogati dalla Sovrintendenza archeologica per la Toscana.
Gli scavi sono iniziati nel
1979 e continuano ancor oggi.
Questi frammenti di ceramica
appartengono al livello inferiore dei cinque studiati fino ad ora sul
poggio di Castellonchio, composto da terreno argilloso annerito da carboni
disciolti, spesso circa 15 cm. Sono presenti i resti di un focolare composto
da frammenti non ricostruibili, probabilmente risalenti al Neolitico.
1. Piccolo frammento
di ceramica grezza, sommariamente lisciata in superficie, di colore grigiastro
pertinente probabilmente ad una forma carenata.
Larghezza cm. 24; spessore.
Mm. 7.
2. Frammento di colore
rossiccio ad andamento convesso.
Larghezza cm. 4; spessore
mm. 10.
3.Frammento di colore
avana-rossastro ad andamento convesso.
Larghezza cm. 3,1; spessore
mm. 7.
ETA' DEL RAME:
La presenza umana durante l'Eneolitico è testimoniata
da una gran quantità di cuspidi di freccia, da una discreta serie di asce
e di piccole accette di pietra levigata affini ad altri reperti trovati
in Italia che risalgono allo stesso periodo. Non è facile tuttavia poter
dichiarare con esattezza da quale di queste diverse civiltà sia stata
influenzata quella mugellana.
Non sappiamo niente della
produzione vascolare di questo periodo, per riuscire a capire a che tipo
di tecnica s'ispirava la produzione mugellana è necessario basarsi su
ritrovamenti fatti nei dintorni di Fiesole che richiamano alle produzioni
delle stazioni versiliesi e della pianura padana.
RONTA (com. di Borgo S. Lorenzo)
Punta di freccia in selce
rossa scura. Margini pressochè rettilinei, spalle leggermente concave
e peduncolo a lati convergenti con base troncata. Ritocco coprente, bifacciale,
ripreso lungo i margini da un ritocco secondario marginale.
Lunghezza mm. 59; larghezza mm.19; spessore mm. 4.
RONCOPIANO (Com. Firenzuola)
Punta di freccia in selce
grigia con nervature brune del tipo a peduncolo e spalle. Margini rettilinei,
spalle rettilinee e peduncolo a lati convergenti e base arrotondata. Ritocco
coprente, bifacciale, lungo i margini da un ritocco secondario, minuto.
Lunghezza mm.
51; larghezza alle spalle mm. 18; spessore mm. 7.
ALTOMENA (Pelago)
Punta di freccia in selce
maestra del tipo a peduncolo e spalle. Margini concavi, spalle leggermente
convesse, peduncolo a lati convergenti, base frammentaria. Ritocco coprente,
bifacciale.
Lunghezza mm.
26; larghezza mm. 18; spessore mm. 5.
PERIODO ETRUSCO:
Stele di tipo fiesolano rinvenuta nella zona di Frascole
in un campo nel 1959.
Si tratta di un monumento
funerario (la raffigurazione, pure lontana da ogni intenzione ritrattistica,
sta in relazione con la personalità del defunto), riferibile alla fine
del VI secolo a.C., prodotto dalla scuola di scultura arcaica etrusca
detta fiesolana in quanto tutte le opere di questa scuola sono state ritrovate
in un area che ha come centro Fiesole.
La stele è pressochè integra (le piccole lacune in
alto a destra sono dovute ad una venatura della pietra). Ha la forma di
un rettangolo leggermente rastremato coronato da un antemio; una zeppa
sporgente inferiormente era destinata ad assicurare l'incastro di una
base.
Solo la faccia anteriore è
decorata a bassorilievo e presenta un pannello rettangolare contornato
da un "toro" e, su tre lati da una corta strigilatura, entro una larga
cornice piatta, Il campo figurato è occupato da una figura virile barbuta,
incedente verso sinistra che regge con la mano sinistra un lungo scettro
ricurvo (lituus) che sta ad indicare il carattere sacerdotale del personaggio
raffigurato.
Il coronamento è costituito
da una palmetta a sette petali impostata su una coppia di S orizzontali
contrapposte.
L'ampia superficie della
cornice di base è animata da un piccolo elemento decorativo: un bocciolo
di loto pendente da due volute.
SOTTO IL DOMINIO ROMANO:
Il Mugello ha fatto parte a lungo dell'impero romano,
com'è manifestato de innumerevoli tracce.
Sotto sono mostrate delle
monete di epoca imperiale trovate nei dintorni di Dicomano, diverse per
materiali ed età . Nelle brevi descrizioni che seguono sono riportate
le iscrizioni (quando decifrate) delle due facce delle monete e delucidazioni
sulle immagini coniate.
Denaro di Caracalla
R/ANTONINUS PIUS AUG
Busto imberbe laureato dell'imperatore,
drappeggiato a destra, contorno perlinato.
V/PONTIF TR P
VIII COSII
Salus seduta in trono, a sinistra
che nutre il serpente avvolto ad un'oca. Contorno perlinato.
ARGENTO, 205 d.C.
Diametro massimo
mm.19
Sesterzio di Alessandro Severo
R/IMP SEV
ALEXANDER AUG
Testa laureata dell'imperatore,
a destra. Contorno perlinato.
V/VICTORIA AUGUSTI SC
Vittoria stante che scrive
su uno scudo poggiato ad un tronco di palma, a destra il piede sinistro
su un elmo. Contorno perlinato.
BRONZO. 230 d.C.
Diametro massimo mm. 30.
Medio bronzo
R/ Tracce di iscrizioni sul
bordo, illeggibili.
Testa laureata (tracce del
nastro dietro la nuca) a destra.
V/ Illeggibile.
Convessità inintelligibile
Età imperiale (?)
Diametro massimo
mm. 26
Via via che ci si avvicina
alla nostra epoca, anche se solo di pochi anni, i reperti aumentano ed
è possibile offrire un migliore spaccato della vita e del costume delle
antiche popolazioni. Dal I, II sec. d.C., non solo abbiamo monete, ma
coloro che hanno lavorato agli scavi sono riusciti a ricostruire molti
oggetti, in special modo vasi ed altri oggetti di uso comune.
Quella presentata qui sotto
è una LUCERNA del tipo "Firmalampe", ricomposta da 25 frammenti e integrata
nelle lacune: mancano infatti il becco e parte della spalla.
L'intero corpo (a tronco di
cono rovescio) è costituito da un disco piano con piccolo foro centrale,
canale aperto. Sulla spalla, lievemente convessa sono presenti tre listelli
a rilievo, in posizione simmetrica.
ARGILLA beige-rosato con minute
incisioni, non rifinita.
Terzo quarto del II sec. d.C.
Altezza minima
mm.35; lunghezza mm. 97; larghezza mm. 95.
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