Mugello-Italia: verso una società multietnica
IMMIGRATI E INTEGRAZIONE IN MUGELLO
La Brocchi: un esempio da esportare
L’aggressione di un albanese di 37 anni, avvenuta a fine estate a Borgo San Lorenzo, ha sconvolto tutta la comunità. Ma questo non è stato il primo episodio d’intolleranza, dato che durante l’estate si erano verificati fatti non meno sconvolgenti: i giardini comunali sono stati teatro di frequenti diverbi, degenerati in rissa, tra ragazzi mugellani ed extracomunitari. Di per sé, questi fatti non sembrano allarmare eccessivamente il sindaco di Borgo San Lorenzo, Giovanni Bettarini, che, durante una riunione in Prefettura, ha considerato un segnale di disagio i «piccoli e isolati episodi di tafferugli e liti tra ragazzi». Per garantire ordine pubblico e sicurezza, suggerisce di coinvolgere tutti i cittadini, non solo quelli “storici”, ma soprattutto quelli “nuovi”, attraverso la reciproca conoscenza e l’integrazione.
Ammettiamolo, per chi viene da fuori, è difficile integrarsi nelle piccole realtà come il Mugello, tanto più per chi è “evidentemente diverso” per lingua, cultura, religione e caratteri somatici. Se inoltre la diversità oggettiva si cristallizza nell’immaginario collettivo senza la corretta mediazione culturale, si corre il rischio di associare ingiustamente la diversità alla devianza ed alla delinquenza.
L’accoglienza fine a se stessa non appare più sufficiente, così come pretendere che tutti gli stranieri si adattino e si adeguino subito ai costumi di vita del Paese che li accoglie.
Tutti concordano sul fatto che è necessaria un’autentica integrazione, ma come realizzarla? Anche se nessuno possiede la ricetta giusta, un ruolo importante lo dovrebbe giocare la scuola, dove si impara la lingua, si condivide cultura e dove, tra i giovani, è possibile fare nuove esperienze e stringere amicizie. Nelle scuole del Mugello, è diffusa la figura dell’insegnante d’Italiano come seconda lingua, importante punto di riferimento sia per gli studenti stranieri, a volte giunti da pochi giorni in Italia, sia per gli insegnanti delle classi di accoglienza.
Altre occasioni di socializzazione potrebbero essere rappresentate, ad esempio, da nuove proposte per il tempo libero, da adottare nei centri ricreativi e nelle società sportive, pur presenti e diffuse sul
territorio. Non ci dobbiamo dimenticare, inoltre, che molti stranieri vengono da paesi con costumi molto diversi dai nostri: quale occasione migliore di una festa multi-etnica per conoscersi e così decostruire tutti i pregiudizi e gli stereotipi?
Nel Mugello già esiste una struttura preposta all’accoglienza degli stranieri: è il villaggio “La Brocchi”. Qui, dove sono disponibili diversi spazi, si offrono servizi di accoglienza, di foresteria, di scambi interculturali, di attività didattiche, corsi di formazione di base e professionali per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro. Non è un caso se il presidente della Camera Bertinotti lo ha definito «un esempio da esportare in tutta Italia». Far entrare nel nostro Paese gli stranieri, non accoglierli e lasciarli in balia di se stessi viola la loro dignità umana.