I love inglese selezione di grafici  1 2 3 4

 indagine sullo stato dell'inglese nelle classi prime delle sezioni tecniche, del liceo linguistico e del liceo scientifico

Settembre-ottobre 1997

Stando all’indagine da me condotta sulle classi prime di tutto il liceo scientifico Giotto Ulivi, il titolo del

Presente articolo parrebbe avere buone possibilità di diventare il nuovo mantra di fine millennio delle scuole

Medie distrettuali. Attraverso un questionario distribuito all’inizio dell’anno scolastico gli studenti hanno

Fornito dati assai interessanti circa il gradimento, le difficoltà d’appendimento e le prospettive di studio della

Lingua di Shakespeare e di (sic) Clinton. I più seri accademici troveranno la relazione sull’indagine presso la

Biblioteca del liceo completa di questionari, tabelle e grafici, mentre per la variegata tribù dei gallimimi posso anticipare qualche

chicca che spero sarà trovata di loro gradimento.

Il primo dato è quello riportato dal titolo: l’inglese piace, piace e piace in ogni scuola media mugellana. I detrattori

Di tal piatanza curricolare sono davvero pochi anzi pochissimi e il merito va detto senza mezzi termini

va soprattutto agli insegnanti d’inglese della scuola media, evidentemente sia motivati che preparati soprattutto

sotto il profilo metodologico. Siamo abituati tra i vari ordini a rinfacciarci, senza perarltro dircelo mai chiaramente

mancando spesso di spazi e di tempi appropriati per il confronto, responsabilità circa la demotivazione e l’impre-

parazione degli studenti, sono contento che in questo caso si possa parlare di risultati in controtendenza rispetto alle lamentazioni

sopracitate. Altro dato significativo è l’apparente contraddizione tra l’alto gradimento di cui sopra

e la percezione della materia come complessivamente difficile. Il questionario prevedeva sia una domanda circa

il gradimento generale della materia a cui si poteva rispondere con un si o con un no (in questo caso veniva-

no presentate varie voci d’analisi) che un quesito circa la valutazione da parte dell’allievo della difficoltà o faci-

lità della materia dilatatato su 4 livelli tassonomici di base: molto facile, abbastanza facile, piuttosto difficile

e molto difficile. Fatta eccezione per il linguistico di prima lingua inglese If, in cui al gradimento unanime

25 su 25 dell’inglese si accompagna una quasi totale propensione a considerare la materia complessivamente

facile 23 su 25, sia le due sezioni del liceo tradizionale interpellate che le 4 sezioni degli indirizzi tecnici

hanno in grandissimo numero dimostrato gradimento e apprezzamento per l’inglese pur definedola

con netta maggioranza complessivamente piuttosto difficile. Certamente vi potranno essere varie

spiegazioni del fenomeno, tuttavia quella che a me sembra più probabile è che i ragazzi derivano dagli adulti

cioè soprattutto dai genitori e in misura minore anche dagli insegnanti, una congenita ritrosia a definire facili

o divertenti cose "serie"quali la scuola e le materie scolastiche. Insomma, più che un problema di natura didattica

tale apparente incongruenza dei dati parrebbe rimandare piuttosto ad un problema di natura sociologica.

Risultati secondo pronostico circa l’ analisi delle difficoltà incontrate dagli studenti : la grammatica ottiene

Quasi dappertutto la pole position confermandosi bestia nera dell’apprendimento linguistico.

Certamente il problema della grammatica è una vexata quaestio che né i linguisti, né i libri di testo né tantomeno

Gli insegnanti sono ancora minimamente riusciti ad inquadrare.  C’è da chiedersi se valga la pena sacrificare

La motivazione e la creatività degli studenti per tutto il ciclo di studi superiori sull’altare di questa mezza musa.

Certamente almeno al livello di biennio è il problema didatticamente più rilevante.

Ultima anticipazione riguardo alle aspettative degli studenti circa lo studio dell’inglese alla scuola superiore.

Agli studenti veniva presentata una griglia di scelte in ultima analisi riconducibile a 2 macrosegmenti valoriali.

Quello affettivo-ricreativo e quello culturale e tecnico-professionale il match è finito 502 a 336 per il primo

Dunque I love inglese forever ? I ragazzi pare invitino a sperare bene anche per la scuola superiore ma per

Favore che sia divertente e mirato alla socializzazione. Altro che Orazi e Curiazi questa si che è una sfida!

Il curatore dell'indagine prof.Paolo Badiali