A
circa sei chilometri da Carpi, in località Fossoli rimangono ancora le tracce
visibili di quello che, nel corso del 1944, è diventato il Campo poliziesco e
di transito (Polizei- und Durchgangslager) utilizzato dalle SS come anticamera
dei Lager del Reich. I circa 5.000 prigionieri politici e razziali che
passarono da Fossoli ebbero come tragiche destinazioni i campi di
Auschwitz-Birkenau, Dachau, Buchenwald, Flossenburg.
Nel campo di Fossoli si sono sovrapposte diverse situazioni e non sarà inutile
ripercorrere brevemente le vicende legate al suo utilizzo:
Istituito dagli italiani nel maggio 1942 come campo per prigionieri di guerra
inglesi, viene occupato dopo l'8 settembre 1943 dai nazisti, attratti da
strutture in muratura di recente costruzione e dalla posizione geografica che
fa di Fossoli un punto strategico sulla via ferroviaria che porta al nord,
verso i campi della morte. Il Campo viene ceduto, fino alla fine del 1943,
alla neonata Repubblica Sociale che ne fa un centro di raccolta provinciale
per ebrei, in ottemperanza ai dettami della Carta di Verona. Dal gennaio 1944
subentra la gestione diretta da parte delle SS e si attiva il processo di
deportazione: Fossoli diventa campo poliziesco e di transito per prigionieri
politici e razziali destinati ai Lager del nord Europa. Dalla stazione di
Carpi partono, in sette mesi di attività del campo, 8 convogli ferroviari, 5
dei quali destinati ad Auschwitz. Sul primo diretto verso questa meta, il 22
febbraio, viaggia anche Primo Levi che rievoca la sua breve esperienza a
Fossoli nelle prime pagine di "Se questo e un uomo" e nella poesia "Tramonto a
Fossoli". Il convoglio giunge ad Auschwitz il 26 febbraio; Primo Levi è tra i
95 uomini (su circa 600) che superarono la prima selezione e viene
immatricolato nel Campo col numero 174517.
Con queste partenze ha inizio una serie di trasferimenti regolati da un
meccanismo in cui nulla è lasciato al caso. Il 2 agosto 1944, il campo viene
abbandonato per ragioni di sicurezza e trasferito a Bolzano-Gries. Dal Campo
di Fossoli, in quei 7 mesi di gestione nazista, passano circa 5.000 deportati
di cui la metà ebrei:un terzo dei deportati ebrei dal nostro Paese passa da
Fossoli. Dopo la fine della guerra, il Campo è utilizzato lungamente a scopo
abitativo: dal 1947 al 1952 è occupato dalla comunità cattolica di Nomadelfia
e dal 1953 alla fine degli anni '60 dai profughi giuliani e dalmati (Villaggio
San Marco). Questi utilizzi danno al campo un aspetto del tutto diverso; era
infatti intenzione di chi lo abitò dare a quel luogo di morte un nuovo volto,
modificando pesantemente le strutture esistenti e abbattendo i drammatici
segni di quello che era stato il suo utilizzo più tragico. Pertanto si ritiene
che siano originali solo la muratura delle baracche e la posizione delle
strutture superstiti. L'apertura a Carpi nel 1973 del Museo-Monumento al
Deportato, spinse il Comune a richiedere all'Intendenza di Finanza l'acquisto
dell'area dell'ex Campo dì Fossoli che, nel 1984, venne concessa "a titolo
gratuito" grazie ad una legge speciale
Un
gruppo di studenti coordinati dalla prof. Grazia Bertini si sono recati in
visita a Fossoli nel giorno della memoria del 2008. Di seguito una breve
galleria d'immagini