Gli interventi nelle classi, prime e seconde, sono stati richiesti dal coordinatore con approvazione del consiglio di classe del mese di ottobre. Il periodo in cui sono stati proposti gli interventi vanno dal 14 novembre e sono tuttora in corso. In alcune classi il ciclo dei 3 incontri di 2 ore ciascuno è stato concluso.
Gli interventi sono stati condotti dalla pedagogista con supporto della consulenza della psicologa.
Lo scopo degli interventi è quello di attivare un confronto relazionale attraverso un’accoglienza partecipativa e stimolare l’impegno attivo a scuola e la rivalutazione delle figure adulte di riferimento, prime tra tutti le famiglie, ma anche i docenti e quanti si sono messi al servizio della Scuola, promuovendo la percezione di un accompagnamento da parte delle figure adulte nel percorso di crescita dei giovani adolescenti.
In genere gli interventi proposti nelle classi prime e seconde hanno riguardato la necessità di operare sulla motivazione allo studio, la riqualificazione dello studio inteso come strumento di partecipazione attiva alla propria vita e della scuola, luogo privilegiato dove (in particolare per le classi prime) poter iniziare un percorso di crescita e di confronto con la realtà. Sono stati affrontati temi legati alla corretta metodologia di studio e alla valutazione dei diversi stili di apprendimento. Ci sono stati interventi che hanno promosso attività di riflessione sulla cittadinanza attiva dove è stato possibile stimolare una presa di coscienza dei giovani rispetto all’essere protagonisti attivi e poter attuare un’autovalutazione delle proprie abilità.
Il luogo scelto per attuare gli interventi è stato la sala video al piano terra dell’edificio principale e il setting utilizzato ha tenuto conto di una disposizione delle sedie in modo circolare per permettere a tutti i partecipanti una piena comunicazione, verbale ma soprattutto non verbale, dando peso all’incontro del dialogo “viso a viso”.
Il metodo utilizzato nella conduzione è stato prevalentemente quello di facilitare la comunicazione e il dialogo “non violento” dove ognuno potesse avvertire l’accoglienza delle proprie idee e riflessioni , sviluppando la capacità di ascolto dell’altro.
Le tecniche usate sono state: brain storming, scambio a coppie o lavori in sottogruppo, utilizzo di immagini per condurre le riflessioni, esercitazioni con test e schemi, esposizione frontale, feedback/rimandi, autovalutazione, ecc.
Gli interventi sono stati mirati sulla coesione del “gruppo-classe” allo scopo di creare un clima di solidarietà reciproca e di vicinanza emotiva, tenendo presente che la comunicazione è il flusso di informazione col quale il soggetto si mette in contatto con il mondo che lo circonda, in particolare nel contesto delle relazioni umane i soggetti interagiscono in maniera consapevole o inconsapevole attraverso uno scambio continuo di informazioni