è LINK “sportello di ascolto”,

 

è Osservazioni sullo sportello di ascolto

 

Lo sportello di ascolto è stato aperto nel mese di ottobre e prevede la presenza settimanale della Psicopedagogista e bisettimanale della Psicologa, in giorni alternati. La comunicazione dell’attività di consulenza è stata data a docenti ed alunni tramite circolare e a tutti i genitori tramite avviso consegnato direttamente a ciascun allievo del biennio.

Lo sportello è disponibile per docenti, genitori e studenti che sentano la necessità di rivolgersi ad un professionista per motivi diversi.

Si ritiene importante sottolineare che l’attività di ascolto, iniziata “in sordina” è divenuta appuntamento importante, rispetto al quale viene assicurato il segreto professionale ed il rispetto della privacy con i limiti imposti  dalla legge, nel lavoro con i minori.

Con gli studenti i colloqui sono occasioni di accoglienza, nelle quali i ragazzi esprimono in genere ansia da prestazione rispetto al rendimento scolastico, problematiche inerenti la frustrazione rispetto a difficoltà di apprendimento o insuccessi scolastici. Talvolta le tematiche affrontate riguardano difficoltà familiari, incomprensioni con le figure di riferimento, in questi casi viene sempre proposto al minore un dialogo che possa coinvolgere le figure genitoriali. La fragilità di questa fascia di età compresa tra i 14 ed i 17 anni  che prevede esperienze di distacco dal nucleo familiare e tendenze regressive dettate dal bisogno di protezione, confronto con i pari e con l’autorità, la valutazione scolastica che troppo spesso viene avvertita dai ragazzi come una valutazione personale, rende il processo di ascolto un momento molto delicato ed importante.

Rispetto all’ascolto dei genitori, le tematiche portate in consulenza riguardano  in genere timori e perplessità relativamente ai comportamenti dei figli che spesso appaiono ai genitori lontani e quasi estranei alla vita familiare. Non è raro e non è difficile comprendere la difficoltà di un genitore che dichiara di non riconoscere più il proprio “bambino”, nel ragazzo spesso scorbutico e polemico che gira per casa.

I temi affrontati in consulenza sono diversi e tutti ugualmente importanti: indicazioni su come agire di fronte ad atteggiamenti di chiusura o di opposizione dei propri figli, basso rendimento scolastico che non di rado sembra intaccare l’autostima dei ragazzi, influenze che i nuovi assetti familiari possono avere nella relazione tra genitori e figli. Non di rado il colloquio  può diventare momento di confronto per il genitore, utile per prendere consapevolezza dei propri timori e delle aspettative sul figlio, che possono generare qualora vengano disattese, manifestazioni di delusione e vissuti di tradimento sui quali è importante lavorare in consulenza.

Infine il confronto con i docenti delle varie discipline e di sostegno, ha permesso di progettare interventi didattici ed educativi nei casi di alunni con certificazione, ma ha consentito anche un confronto e talvolta l’individuazione di Disturbi dell’Apprendimento non precedentemente diagnosticati.

La restituzione dei questionari al docente coordinatore delle classi del biennio ha inoltre permesso la progettazione, in accordo con i singoli Consigli di Classe, di interventi di gruppo su tematiche condivise, come esposto nel paragrafo “Osservazioni sugli interventi nelle classi”.