'E' la pace il diritto primario delle
persone e dei popoli. Senza la pace non c'è
giustizia, non c’è democrazia, non ci sono
diritti umani, perché la guerra con la sua
violenza travolge tutto”. Usa queste parole
Claudio Martini per presentare la IX edizione
del Meeting sui diritti umani, che si è tenuto
al Mandela Forum di Firenze il 13 dicembre e che
ha avuto per tema “Nel tempo della guerra la
pace come diritto”.
Un
appuntamento importante, che la Regione Toscana
organizza dal 1997 in occasione della
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo,
ma che quest’anno coincide anche con il 60°
anniversario degli eventi che hanno scandito la
conclusione della seconda Guerra mondiale:
l’apertura del campo di Auschwitz, la
liberazione dell’Italia dal nazismo e dal
fascismo, la prima bomba atomica su Hiroshima.
“Anche l’inizio del XXI secolo - sottolinea il
presidente Martini - continua ad essere segnato
dalla guerra come elemento dominante, sia dal
punto di vista militare che culturale. Il
meeting è l’occasione per riflettere insieme
sugli ultimi sessanta anni di storia, sulla
tragedia delle guerre e sulle radici di un
rinnovato impegno per la pace”.
Al Meeting partecipano ogni anno oltre 8.000
studenti delle scuole medie di tutta
la
Toscana che, dopo aver seguito una serie di
lezioni e incontri di preparazione e
sensibilizzazione ai temi della pace, si
riuniscono al Mandela Forum di Firenze per
ascoltare gli interventi di un nutrito
gruppo di illustri relatori. Ci saranno la
sopravvissuta all’esplosione di Hiroshima
Seiko Ikeda, il costituzionalista Gustavo
Zagrebelsky, il docente di diritto
internazionale Antonio Cassese, il generale
Fabio Mini, la studiosa dell’Ires Chiara
Bonaiuti, il direttore dell’Accademia della
carità di Milano, don Virgilio Colmegna,
Lisa Clark dei Beati costruttori di pace, il
giornalista Jean Touadi e ancora Manuela
Dviri Vitali Norsa, Ahmed Kathrada e Ismail
Muhammad Khatib che porteranno le loro
testimonianze su Israele, la Palestina e
l’apartheid in Sudafrica.
Un’altra testimonianza di rilievo è contenuta
nel testo con il quale si stanno preparando i
ragazzi che saranno al Mandela Forum il 13
dicembre. Si tratta di un’intervista allo
scrittore David Grossman, firmatario, insieme ad
altri intellettuali israeliani, di un manifesto
nel quale si chiede a Israele e alla Palestina,
dopo tanti anni di spargimento di sangue, di
voltare finalmente pagina, riconoscendo però
agli israeliani il dovere di compiere il primo
passo, guardando negli occhi il popolo
palestinese e partecipando alla sua sofferenza
con simpatia umana.