PROGETTO CRED

Progetto definitivo

maggio 2003

PROGETTO CRED

Premessa
La deliberazione del Consiglio Regionale n.85/99, il successivo Piano di Indirizzo per il Diritto allo Studio 2001-02 e gli aggiornamenti relativi agli anni 2002 e 2003, riorganizzano ed ampliano le funzioni dei Centri Risorse Educative e Didattiche prevedendo un loro ruolo centrale nell’ambito sia della programmazione dell’educazione formale e non formale degli adulti che dell’istruzione e del diritto allo studio.
La Regione e la Provincia di Firenze, in quest’ottica pongono come essenziale la creazione di un Centro in ogni ambito territoriale relativo al diritto allo studio (zona socio-sanitaria o Comunità Montana). Il Mugello, per il quale è tuttora operante in phasing out l’obiettivo 2 dei Fondi Strutturali, è l’unica zona nella Provincia di Firenze dove non si era ancora costituita tale struttura.
Nel programma del diritto allo studio per l’anno 2002, si è ottenuto un primo finanziamento regionale dalla Provincia di Firenze per la redazione del progetto esecutivo del CRED e per l’avvio delle prime attività.
A partire dal novembre 2002 si sono avuti diversi incontri con i vari attori e tutti i possibili interlocutori -dirigenti scolastici, Comitato locale, Centro Territoriale Permanente di Borgo San Lorenzo, referenti politici dei singoli comuni e della Comunità Montana- per concordare gli obiettivi del CRED e le modalità attuative.

Il CRED del Mugello

1. Il quadro di riferimento regionale.
La Regione Toscana nel Piano di Indirizzo della Regione Toscana per il Diritto allo Studio e l'Educazione Permanente per gli anni 2001 e 2002, individua per i CRED alcune funzioni prioritarie così sintetizzabili:
· concorrere a sviluppare l’integrazione del sistema locale stabilendo un insieme di relazioni tra tutti gli agenti che autonomamente operano a livello territoriale nel settore dell'istruzione, della formazione e dell’educazione allo scopo di promuovere una progettazione integrata di attività e materiali didattici per la scuola, la formazione, l’educazione permanente;
· promuovere l’educazione, l'istruzione, la formazione e l’informazione svolgendo una funzione di documentazione e catalogazione nonché di monitoraggio di tutte le iniziative;
· favorire la messa in rete di: dati di monitoraggio sulla realtà locale, raccolti e aggiornati; archivi documentari delle esperienze e dei materiali prodotti dalle diverse agenzie educative; realizzazione di una mediateca (biblioteca, emeroteca, videoteca, ecc.) con particolare riferimento alle problematiche educative locali;
· realizzare anche sulla base del principio di sussidiarietà corsi di aggiornamento per insegnanti e di formazione per operatori, attività educative, promozione e realizzazione di iniziative, campagne e attività su temi specifici, promozione e realizzazione di attività in favore della popolazione adulta.

Il CRED del Mugello intende costituirsi, in linea con queste indicazioni, come fondamentale struttura operativa di riferimento per il sistema educativo del territorio, con valenza di supporto per l'attività del Comitato Locale e di sostegno all’istruzione, in grado di offrire servizi didattici nel settore dell'obbligo di istruzione e dell'obbligo formativo.
Inoltre, in considerazione dell’approvazione nel 2002 della Legge Regionale n.32 riguardante il Testo Unico in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro, e della elaborazione in corso di un Piano di Indirizzo Generale Integrato sul sistema educativo, la creazione di un CRED in questo momento comporta necessariamente la definizione di una scelta programmatica. La Regione Toscana intende perseguire, a livello di strategie e di politiche, la costituzione di un sistema integrato finalizzato alla valorizzazione dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, alla realizzazione della libertà individuale e dell’integrazione sociale: tutto questo deve tradursi in una pratica operativa diffusa sul territorio, in grado di qualificare e migliorare l’offerta di attività e di servizi, ma soprattutto in grado di favorire sempre di più l’incontro tra domanda e offerta.
Le azioni di un CRED che si costituisce ora, devono essere improntate da questa filosofia di integrazione: il Centro può e deve presentarsi come strumento di sperimentazione dell’impianto regionale per il diritto allo studio, deve valorizzare al massimo la vocazione territoriale non tanto e non solo per il riconoscimento di specificità del territorio, ma come sostegno operativo allo sviluppo del sistema educativo locale come base per la costruzione di una concreta società della conoscenza.


2. Il CRED per lo sviluppo del sistema educativo locale

E’ nell’ottica di una integrazione sistemica tra i vari segmenti dell’istruzione, dell’educazione formale e non formale, che si rende necessario definire un quadro organico a livello territoriale, come necessario presupposto per creare un reale sistema integrato per il diritto all’apprendimento. Un quadro di riferimento non solo per il piano progettuale e gestionale delle azioni, ma anche e soprattutto per un’impostazione nel rispetto di un approccio territoriale ai processi di apprendimento in una prospettiva di educazione permanente.
Si rende necessaria quindi una reale integrazione e condivisione dell’azione del CRED, affinché questo diventi il potenziale catalizzatore di azioni volte a fare della comunità locale una comunità educativa. Questo comporta che il momento educativo, sia che si parli di istruzione, di formazione o di educazione degli adulti, si innesti nel processo di apprendimento individuale culturale e sociale. “E’ evidente allora che una comunità locale si educa, e quindi diventa educativa, nella misura in cui si occupa dell’intera realtà culturale e sociale che la caratterizza e la definisce in tutti gli aspetti che ne consentono l’esistenza e ne sviluppano o ne deteriorano la vita” : è a partire quindi dalla conoscenza e dalla valorizzazione della dimensione ambientale locale che si possono attivare processi di apprendimento critico, volti all’acquisizione di strumenti idonei ad un effettivo esercizio del diritto di cittadinanza.
Integrazione “al” e “sul” territorio dunque come sinergia per l’apprendimento: è questa una possibile filosofia soggiacente in grado di orientare le azioni del CRED. La documentazione, il sostegno a sperimentazioni e innovazioni didattiche, la promozione di relazioni e accordi di rete devono essere supportate dalla consapevolezza di agire in una dimensione territoriale, vissuta come risorsa per favorire l’apprendimento in quanto fattore imprescindibile di sviluppo territoriale.


2.1 Gli ambiti di intervento

Il CRED del Mugello intende rendere subito percepibile la sua filosofia di integrazione, cercando di individuare con chiarezza i diversi ambiti di intervento all’interno del sistema formativo locale e soprattutto impostando la propria attività nel rispetto e nella valorizzazione di quanto realizzato da altre strutture presenti sul territorio nel settore dell’istruzione, dell’educazione e della formazione.
Pertanto il CRED dovrà porsi in dialogo costante con quanti operano nei seguenti settori:
§ istruzione (rete di scuole e CTP),
§ formazione professionale (agenzie pubbliche e private che operano sul territorio);
§ educazione non formale (associazioni e istituzioni che operano con interventi educativi destinati agli adolescenti, ai giovani e agli adulti);
§ orientamento;
§ obbligo formativo (nel sistema dell’istruzione, della formazione professionale, dell’apprendistato).

“Ciò che prima veniva considerato oggetto di iniziativa settoriale da parte dei diversi soggetti, dovrà essere riletto da ciascuno in chiave sistemica, secondo linee condivise di programmazione di un offerta formativa integrata” : è un’affermazione presente nel Piano di Indirizzo della Regione Toscana per il Diritto allo Studio e l'Educazione Permanente che comporta l’assunzione di una precisa responsabilità da parte di istituzioni che partendo ora non possono considerare l’istruzione, la formazione e l’educazione formale e non formale come ambiti di intervento separati e afferenti a diversi soggetti scollegati. Soprattutto per quanto riguarda alcune funzioni principali quali la pianificazione, la documentazione e il monitoraggio degli interventi educativi, il CRED deve individuare strategie innovative in grado di leggere in un’ottica sistemica i diversi ambiti.
In prospettiva il CRED potrà diventare il possibile interlocutore sul territorio in termini di coordinamento, per quanti sono impegnati nell’organizzazione di un sistema integrato dell’offerta formativa: una pluralità di soggetti, di sistemi, di istituzioni, che possono convergere, ciascuno con la propria specificità, verso un obiettivo comune e condiviso. Garantire “un accesso universale e continuo all’apprendimento, per raggiungere e rinnovare le competenze necessarie per una reale partecipazione alla società della conoscenza di tutti e di ciascuno” comporta inoltre una costante attenzione alla rilevazione della domanda e più in generale una costante attenzione a nuovi bisogni formativi.


2.2 Le funzioni del CRED

In relazione ai diversi ambiti di intervento indicati, individuati dalla Legge Regionale 32 come costitutivi di un sistema formativo integrato, può essere attribuita al CRED una serie di funzioni riconducibili a tre principali categorie:
1. funzioni di ricerca, documentazione e monitoraggio;
2. funzioni di servizio;
3. funzioni di valorizzazione di specificità tematiche.

In particolare le funzioni di servizio possono essere così articolate:
§ servizi informativi
§ servizi di promozione di reti tra istituzioni, associazioni e agenzie
§ servizi di promozione dell’integrazione tra sistemi
§ servizi di facilitazione e promozione dell'accesso al Lifelong Learning
§ servizi di educazione
§ servizi di formazione
§ servizi di supporto tecnico e metodologico

Per funzioni collegate a specificità tematiche si ritiene siano prioritarie:
§ funzioni di supporto e coordinamento di azioni volte a promuovere la valorizzazione del territorio in termini di educazione al patrimonio ambientale e culturale locale;
§ funzioni di promozione, supporto e coordinamento per l’utilizzo di tecnologie a sostegno dello sviluppo del sistema educativo locale.


2.3 Le “azioni” del CRED

In coerenza con le funzioni individuate e nel rispetto di una politica d'integrazione tra i diversi ambiti che costituiscono il sistema educativo locale, si può delineare una serie di azioni che il CRED può compiere e in base alle quali possono essere stabilite priorità programmatiche.

Se in linea generale una stessa azione può assolvere a più funzioni, tuttavia è possibile tentare una scomposizione per meglio comprendere il ruolo del CRED come catalizzatore per la costruzione del sistema locale.

La funzione di ricerca, documentazione e monitoraggio può trovare concretizzazione nelle seguenti azioni:
· costituzione di un centro di documentazione e un osservatorio su tutti gli aspetti sociali, economici, culturali e storici caratteristici del territorio di riferimento, attraverso la creazione di una banca dati da considerare strumento indispensabile per la programmazione sia di livello regionale che locale nonché fonte di informazione per la progettazione di agenzie formative;
· costituzione di una banca dati per la catalogazione di tutte le iniziative educative che si realizzano nei diversi ambiti per patrimonializzare le esperienze;
· costituzione di un polo di documentazione pedagogica;
· costituzione di un polo di documentazione per l’educazione al patrimonio ambientale e culturale;
· promozione di progetti sul territorio per l’innovazione, la sperimentazione e la ricerca didattica sia nell’ambito dell’istruzione che dell’educazione non formale o della formazione professionale;
· promozione di progetti sul territorio di percorsi di educazione interculturale nell’ambito dell’istruzione e dell’educazione non formale;
· promozione di iniziative di sostegno per il diritto all’apprendimento durante tutto l’arco della vita, con particolare riguardo a modalità innovative di sollecitazione della domanda;
· costituzione di un osservatorio permanente per il monitoraggio e verifica dello stato di attuazione del sistema educativo locale secondo gli standard più accreditati della qualità della formazione.

La funzione di servizi informativi si esplica attraverso:
· la creazione di un centro servizi in grado di offrire alle agenzie formative locali assistenza ed informazione sugli aspetti tecnici della progettazione: i tempi e le modalità di acceso ai bandi regionali e provinciali, modulistica;
· la creazione di uno sportello per garantire un’informazione integrata sui diversi ambiti del sistema educativo locale e per facilitare e promuovere l'accesso al Lifelong Learning, anche in termini di orientamento nel sistema scolastico, formativo e dell’educazione non formale dei giovani e degli adulti, così come di conoscenza delle opportunità per il completamento dell’obbligo formativo ;

La promozione di reti può essere realizzata attraverso:
§ individuazione di possibili sinergie le componenti del sistema educativo e altri sistemi già esistenti, con particolare riguardo al Sistema Bibliotecario Territoriale e al Sistema Museale – Museo Diffuso;
§ messa in rete della documentazione;
§ promozione di accordi di programma tra agenzie, associazioni e istituzioni scolastiche per la realizzazione di progetti per la scuola, l’extra-scuola e l’educazione non formale;
§ promozione di un raccordo con le associazioni di categorie, i sindacati e la rete dei servizi per l’impiego;
§ coordinamento tra istituti e tavoli programmatici già esistenti, afferenti anche ad altri sistemi, con particolare riguardo al PIA e al Comitato Locale;
§ raccordo con i servizi di orientamento allo studio e al lavoro e di E-Learning attraverso convenzioni con il sistema regionale TRIO ed altre reti telematiche.

La funzione di supporto al sistema educativo locale, sulla base del principio di sussidiarietà orizzontale si può sviluppare attraverso azioni di:
· consulenza per l’innovazione, la sperimentazione e ricerca didattica interna alle diverse agenzie formative;
· consulenza per la realizzazione di iniziative contro la dispersione scolastica in collegamento con le scuole superiori del territorio e in collegamento con le iniziative del sistema sociale locale;
· supporto alle attività di orientamento scolastico e formativo promosse dalle scuole e dal centro per l’impiego;
· supporto alle scuole per la certificazione di qualità;
· promozione e attuazione di corsi di formazione e aggiornamento per insegnanti e operatori EDA
· supporto allo sviluppo del sistema educativo locale attraverso il lavoro di rete e in rete con le diverse agenzie ed operatori locali.

3. Le linee programmatiche del CRED: le priorità condivise

Tra le azioni che il CRED del Mugello potrebbe promuovere e attuare, alcune risultano prioritarie anche in considerazione delle esigenze espresse dagli operatori del settore istruzione durante incontri di coordinamento.


3.1 Il CRED per documentare: la mediateca

L’azione di documentazione multimediale dell’attività dei diversi soggetti che contribuiscono alla costruzione del sistema educativo locale, può svolgersi in due direzioni parallele: da una parte la creazione di banche dati funzionali al lavoro didattico e di programmazione delle scuole e delle diverse agenzie educative, dall’altra una catalogazione e circolazione delle attività realizzate dagli stessi istituti.
Nel primo caso risulta sicuramente fondamentale la creazione di:
§ banca dati sul territorio, con particolare attenzione a tutti quegli indicatori che risultano essenziali per la costruzione del POF (analisi del contesto e rilevazione dei bisogni formativi del territorio), o comunque per ipotizzare una prima serie di bisogni formativi del territorio;
§ banca dati delle possibili risorse didattiche disponibili e suggerimenti sull’utilizzo e l’inserimento in ambiti progettuali (vedi ad es. l’offerta della rete dei Laboratori di educazione ai beni ambientali e culturali connessa ai musei del Museo Diffuso);
§ banca dati di tutte le agenzie formative e culturali del territorio con riferimento alle azioni che potrebbe essere oggetto di co-progettazione e/o co-gestione tra queste e le scuole o il CTP;

La costruzione di queste tipologie di archivio può essere facilitata dalla valorizzazione di ricerche e indagini realizzate in altri contesti (PIA, INDIRE, INVALSI, …) e da altre Agenzie operanti nel territorio (associazioni, ONG, …)

Per quanto riguarda la documentazione del lavoro delle scuole e delle agenzie formative sia nel settore della formazione professione che nell’ambito del non formale, si può prevedere, parallelamente alla costruzione di un catalogo presso il CRED, anche un’azione di supporto alla realizzazione di una documentazione interna.
L’azione di documentazione intende presentarsi come risorsa attiva per la programmazione del lavoro degli insegnanti e degli operatori del territorio, e non come una semplice archiviazione di progetti già conclusi: una facilitazione quindi per il lavoro di programmazione e per la costruzione di reti. In questo senso il CRED può rappresentare un aiuto alla progettazione, organizzando forme di consulenza e favorendo comunque l’acquisizione di competenze specifiche da parte degli insegnanti e degli operatori.

Nello specifico dell’istruzione, si ritiene che la documentazione debba avvenire secondo criteri e indicatori già in uso, o comunque conosciuti, nelle scuole: per esempio sia confrontabile con la documentazione richiesta agli istituti scolastici dall’INDIRE, o utilizzi comunque indicazioni provenienti dalla Regione Toscana .


3.2. Il CRED come servizio: promuovere formazione

Come azione di supporto alla realizzazione di un sistema educativo locale, il CRED prevede la realizzazione di corsi di aggiornamento per insegnanti, operatori della formazione e dell’educazione non formale, genitori.
In particolare per il settore dell’istruzione, anche in relazione alla riforma del sistema scolastico, il CRED può promuovere la costituzione di laboratori e gruppi di lavoro aperti sia ai docenti del territorio, che ad altre figure educative, per discutere metodologie di recupero in ambito motivazionale, metodologico, disciplinare, supporto ai ragazzi in fase di apprendistato.
Tra le possibili azioni di servizio, il CRED può offrire consulenza per l’innovazione, la sperimentazione e ricerca didattica interna alle diverse agenzie formative. Per esempio, per la costituzione di un portfolio individuale, il CRED si può assumere il compito di indicizzare i contributi esistenti sullo strumento: bibliografia, modelli esistenti, azioni per il bilanciamento delle conoscenze e delle competenze, … Sull’argomento specifico, il CRED può promuovere laboratori sul territorio, aperti a tutti coloro che operano nell’ambito della formazione e del conseguimento dell’obbligo formativo al fine favorire l’integrazione degli interventi.

In quanto Centro a supporto di quanti operano per lo sviluppo del sistema educativo, il CRED può farsi promotore di azioni di progettazione volte all’individuazione di nuove possibilità di formazione sul territorio, per esempio assumendo il coordinamento di progetti di educazione degli adulti, come i Circoli di Studio, o di progetti con forte valenza integrativa e di valorizzazione dell’ambiente locale come suggerisce il bando di accesso ai fondi del progetto regionale INFEA.


3.3 Il CRED a sostegno di tematiche specifiche: l’educazione al patrimonio ambientale e culturale

In considerazione della filosofia del CRED, che vuole promuovere azioni volte alla integrazione nella comunità locale, per la costituzione di una reale comunità educativa, non si può prescindere da una forte valorizzazione della dimensione ambientale: non solo ambiente come risorsa educativa e didattica, ma anche attenzione all’ambiente come prima e permanente situazione di apprendimento in cui si trova il soggetto. Il processo formativo si deve innestare e integrare sul processo di apprendimento del soggetto che si sviluppa a partire dalla dimensione socioculturale che lo circonda. Nel rispetto di questo approccio è prioritario che la struttura si configura come un reale momento di raccordo e di integrazione sul territorio delle diverse iniziative e progettualità educative, sia per la scuola che per l’educazione degli adulti.
Il CRED deve individuare modalità idonee per coniugare questa impostazione, con l’attenzione all’educazione ambientale come proposta dalla Regione Toscana (Progetto INFEA) e nella riforma della scuola in corso. A tale scopo possono essere attivati laboratori per docenti anche in continuità con quanto già promosso continuativamente nell’ambito del PIA a partire dal 1998.
Un primo obiettivo viene individuato nella tesaurizzazione della documentazione del lavoro svolto da scuola e agenzie formative che, in questi anni, hanno lavorato sia a progetti di didattica d’ambiente, ma hanno anche realizzato una organica integrazione tra didattica museale e didattica d’ambiente.
Un secondo obiettivo può diventare l’integrazione di proposte di educazione ambientale realizzate da Associazioni e Cooperative del territorio, favorendo momenti di co-progettazione di percorsi con la scuola e le altre agenzie del territorio.

Nell’ambito dell’educazione ambientale , con particolare riguardo alla valorizzazione del patrimonio locale, il CRED, anche nel rispetto e in attuazione delle azioni affidate dalla Regione Toscana alla struttura, dovrebbe assumersi il compito di gestire i risultati del monitoraggio in corso del progetto di sistema della didattica museale. In attesa di una dimensione istituzionale, formalmente preposta all’elaborazione e alla valutazione dei percorsi educativi legati al Sistema Museale Territoriale Museo Diffuso, il CRED può assumersi il compito di individuare un piano di miglioramento, a partire dall’analisi dei primi due anni di lavoro e di progettare iniziative idonee allo sviluppo del sistema della didattica museale. In tal senso anche l’eventuale revisione degli attuali percorsi di didattica museale può diventare un compito del CRED. In funzione anche di una dimensione sinergica che vede la struttura operare sia sul versante dell’istruzione che dell’educazione permanente nel campo del non formale, il CRED può farsi promotore di iniziative di sviluppo del Sistema Museale attraverso una sua piena valorizzazione in chiave educativa, passando da una impostazione fortemente incentrata sul rapporto con la scuola ad una dimensione educativa in grado di sollecitare l’azione dei musei verso la popolazione adulta, sia locale che legata al turismo.


3.4 Il CRED a sostegno di tematiche specifiche: un portale sul Sistema Educativo Territoriale

La progettazione di un portale del sistema educativo locale dovrebbe dare la possibilità di costruire un sistema virtuale in grado di rendere possibile la percezione del livello di integrazione del sistema stesso e delle diverse funzioni che il CRED può svolgere affinché il sistema si sviluppi. In questo senso la tecnologia informatica può costituire un importante elemento per lo sviluppo di reti e sinergie.
Il portale consentirebbe al CRED di presentarsi come strumento del sistema dell’istruzione del Mugello, della formazione e dell’educazione non formale degli adulti. Il sito potrebbe usufruire della infrastruttura telematica della Rete Civica della Comunità Montana: questo al fine di favorire l’integrazione tra i diversi ambiti istituzionali territoriali e nel contempo fornire uno strumento facilmente aggiornabile e implementabile a livello periferico, dalle singole scuole, dalle agenzie educative e dagli enti locali. Un portale può facilitare la comunicazione anche con gli altri soggetti che sono coinvolti nella costruzione e sviluppo del sistema educativo, rappresentando una prima forma di condivisione e visibilità delle diverse esperienze.
Per quanto riguarda l’istruzione, la struttura del sito dovrà rendere visibili i singoli istituti scolastici, consentendo ad ognuno di mettere in rete il Piano dell’Offerta Formativa, servizi, iniziative della scuola, ma anche eventuali formulari e la documentazione delle proprie attività e sperimentazioni didattiche. In questo modo si potranno contemporaneamente valorizzare le specificità delle diverse scuole, ma anche focalizzare elementi di trasversalità nella progettazione e nel rapporto con il territorio. Una struttura di rimandi potrà evidenziare le comuni tematiche di lavoro (come l’educazione ambientale, l’educazione interculturale, …), o la partecipazione a progetti comuni (come i progetti del PIA). Questo consentirebbe di dare visibilità anche ad altre agenzie formative che lavorano con la scuola, ma che hanno spazi di attività nell’ambito del non formale.
Analogamente il sito si propone come struttura di informazione e supporto per le agenzie e le associazioni che si occupano dell’educazione non formale e della formazione professionale.
Il sito intende fornire in prima istanza, servizi informativi per le agenzie del territorio sia su bandi e scadenze delle varie misure del FSE, sia su iniziative divulgative e formative per operatori di settore. Il sito può inoltre favorire la diffusione delle informazioni sulle opportunità formative rivolte all’utenza locale, anche prevedendo la creazione di uno spazio FAQ, costituendo una speciale modalità di sportello.

4. Forme di gestione
La prima tappa del percorso verso una strutturazione a regime del CRED viene individuata nella sottoscrizione di un Accordo di Programma di durata triennale, stipulato dai Comuni dell’area Mugello–Alto Mugello, dai dirigenti scolastici di tutte le scuole del territorio, dal responsabile del CTP, dal Presidente del Comitato Locale, dal Presidente della Comunità Montana, dal responsabile area Mugello ASL. 10.
Oggetto dell’Accordo sono le finalità, gli obiettivi,le funzioni, le azioni da svolgere nel triennio, l’assetto decisionale e organizzativo, la sede, le forme di finanziamento, nonché l’assetto e gli strumenti giuridici di funzionamento a regime del CRED (statuto, regolamento).
Il livello decisionale relativo ai contenuti e alle strategie di lavoro è esplicato da un Comitato assembleare di programmazione (composto dagli assessori alla P.I. dei 9 Comuni, dai dirigenti scolastici delle scuole del territorio, dal responsabile del CTP, dal Presidente del Comitato Locale, dal presidente della Conferenza dei Sindaci, dal Presidente della Comunità Montana o suo delegato, dal responsabile o suo delegato dell’area Mugello ASL. 10) che si riunisce almeno una volta all’anno per definire le linee d’indirizzo e approvare il consuntivo delle attività dell’anno precedente.
Il Comitato individua un gruppo operativo, di raccordo e coordinamento tra il livello decisionale e quello gestionale dell’erogazione dei servizi. Per garantirne un agevole funzionamento è composto da una rappresentanza ristretta di tutte le tipologie delle istituzioni o organismi che hanno sottoscritto l’Accordo: un dirigente scolastico della Media superiore, due dirigenti scolastici della scuola di base –uno per area PIA: Alto Mugello e Mugello- il responsabile del CTP, l’assessore alla P.I. e Formazione della Comunità Montana , il Presidente del Comitato Locale, un rappresentante ASL, e due funzionari, uno nominato dai Comuni, uno dalla Comunità Montana.
In via transitoria, che dovrà concludersi necessariamente entro il triennio di validità dell’Accordo di Programma, il livello amministrativo dovrà essere garantito dalla Comunità Montana e il livello gestionale dell’erogazione dei servizi dovrà essere garantito, già a partire dal prossimo anno scolastico 2003-04, da uno staff composto dai seguenti profili professionali: un educatore coordinatore, un progettista didattico, un documentalista, supportati da una consulenza statistica ed informatica, oltre che pedagogica. In questa prima fase sarebbe opportuno ricorrere a forme di collaborazione coordinata e continuativa.