IL SISTEMA INTEGRATO PER IL DIRITTO

ALL`APPRENDIMENTO

 

 

 

 

 

 

 

 

Dott. Ugo Caffaz

Dirigente Responsabile dell’Area di Coordinamento “Orientamento, Istruzione, Formazione e Lavoro” della Regione Toscana

IL SISTEMA INTEGRATO PER IL DIRITTO

ALL`APPRENDIMENTO

 

 

Natura e finalità

 

 

"Il  sistema integrato  per  il  diritto  all’apprendimento  e` costituito dall’insieme  dei soggetti  pubblici che programmano e curano la realizzazione delle azioni e degli interventi regionali e locali  volti alla  promozione delle  attività di  educazione, istruzione,  orientamento   e  formazione  che  contribuiscono  a rendere effettivo  il diritto  all’apprendimento per tutto l’arco della vita.

Al  sistema integrato  partecipano altresì  soggetti  privati nelle forme e con le modalità previste dalla l. r. 32/2002. “

(Art 5, comma primo e secondo  regolamento attuazione)

 

 

 

Le aree di intervento sono:

 

¨     Area dell'apprendimento formale

     Istruzione e Formazione

¨     Area dell'apprendimento non formale

    Educazione non formale dell’infanzia dell’adolescenza, dei giovani e

    degli adulti.

¨     Area dell’apprendimento informale

 

 

 

 

P R O G R A M M A Z I O N E

 

 

 

 

Aspetti generali: concertazione e cooperazione

 

 

"La concertazione e la cooperazione si sviluppano, in un contesto di libera adesione e volontarietà, fra soggetti dotati di autonomia e di competenze proprie con l’obiettivo di rafforzare gli elementi d’integrazione; è possibile in tal modo valorizzare le esperienze, le progettualità e le buone prassi realizzate dai diversi soggetti e dalle diverse unità territoriali  e aumentare l’efficacia degli interventi attraverso la messa in comune di risorse umane, finanziarie ed organizzative . La Regione, nell’ambito delle proprie competenze e delle risorse dedicate, svolge un’azione volta ad incentivare le forme di integrazione funzionale e progettuale dei diversi soggetti che operano nel campo dell’istruzione, della formazione e del lavoro."

(Piano di indirizzo punto 3 della premessa al cap.4)

 

 

"Nella programmazione locale dell’offerta integrata di educazione, istruzione, nonchè di specifici settori ove attività formative e di orientamento vadano integrate con attività di istruzione, le Province assumono come ambito territoriale di riferimento, le zone sociosanitarie così come definite dalla legge regionale 72/1997."

(Piano di indirizzo punto 2 della premessa al cap.4)

 

 

 

 

Programmazione pluriennale

 

 

 

"Le Province adottano, un piano di indirizzo integrato provinciale a durata pluriennale in raccordo agli indirizzi della programmazione regionale, che contiene le linee strategiche di intervento nell’area dell’educazione, dell’istruzione, della formazione, dell’orientamento e del lavoro.

 

I Comuni concorrono alla formazione del piano provinciale, attraverso il metodo della concertazione, sulla base delle proposte sviluppate nella Conferenza dei Sindaci della zona sociosanitaria.

 

Le Province svolgono le funzione di coordinamento degli apporti programmatori e stabiliscono con i Comuni, sulla base di una specifica intesa istituzionale fra Anci, Urpt e Uncem, le modalità di svolgimento del processo di concertazione tra i soggetti istituzionali , associativi e privati  operanti nel territorio. Province e Comuni stabiliscono le modalità per lo sviluppo dell’integrazione a livello provinciale delle aree di rispettiva competenza.

 

La Conferenza dei Sindaci, in raccordo agli indirizzi del Piano integrato provinciale, approva il piano pluriennale di zona che riguarda la programmazione degli interventi di competenza comunale."

 (Piano di indirizzo punto 3 della premessa al cap.4)

 

 

 

 

 

 

Programmazione annuale

 

 

"La Conferenza dei Sindaci o l’ente che ha approvato il piano pluriennale approva la definizione annuale dei provvedimenti attuativi :

 

-         per i servizi  educativi per la prima infanzia;

-         per gli interventi di educazione non formale degli adolescenti e dei giovani;

-         per gli interventi di educazione non formale degli adulti ; 

-         per la definizione dei progetti integrati di area per lo sviluppo qualitativo del sistema di istruzione di cui al punto 4.1.2.1.  lettere B, C, D , E ;

-         per la definizione di eventuali proposte alla Provincia in merito agli interventi sperimentali di integrazione formazione professionale- istruzione nell'obbligo formativo di cui alla lettera C del successivo punto 4.1.2.2;

-         per l'espressione del parere sui piani comunali e provinciali per il dimensionamento della rete delle istituzioni scolastiche

-         per le localizzazioni delle Istituzioni scolastiche di competenza dei Comuni  ed espressione del parere su quelle di competenza delle  province ;

-         per l'erogazione dei contributi  per l’acquisto dei libri di testo, assegni di studio e borse di studio operata utilizzando gli appositi finanziamenti regionali."

        (lettera c) del punto 4.1.1 del Piano di indirizzo)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Supporto alle attività di programmazione

 

 

"Al fine di attivare il processo di programmazione di zona sarà costituita, nelle forme stabilite dai Comuni, una struttura di supporto tecnico alla Conferenza dei sindaci che curerà la formazione degli atti di programmazione e il raccordo con le strutture provinciali di coordinamento tecnico.

 

 

Tale struttura assicurerà i necessari rapporti con le istituzioni scolastiche, con l’articolazione periferica dell’Ufficio scolastico regionale, con le altre istituzioni pubbliche operanti nel territorio e con le organizzazioni private operanti a livello locale nell’area dell’educazione, dell’istruzione, della formazione, dell’orientamento e del lavoro."

 

(lett. b del punto 4.1.1. del Piano di indirizzo)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

G E S T I O N E

 

Ambiti gestionali

 

"La gestione associata delle funzioni e dei servizi di competenza comunale è svolta nell’ambito delle Zone sociosanitarie anzidette ovvero, in accordo con i Comuni interessati, nell’ambito dei livelli ottimali di esercizio delle funzioni definiti ai sensi della legge regionale 40/2001. In tal senso, i riferimenti alle attività di gestione nella zona socio sanitaria, contenuti nel presente Piano, si intendono riferiti anche ai livelli ottimali."

(lettera c) del punto 4.1.1 del Piano di indirizzo

 
Strutture di supporto per la gestione

 

“A supporto delle politiche e degli interventi per la costruzione a livello territoriale del sistema integrato per il diritto all’apprendimento la Zona, valorizzando le esperienze già esistenti, si dota di un presidio territoriale per la promozione e lo svolgimento di iniziative ed attività attinenti alle aree di intervento”

(lettera d) punto 4.1.1 Piano di indirizzo

"Possono … essere costituite strutture di supporto alla gestione, per la promozione e lo svolgimento di iniziative e attività attinenti le competenze comunali e in particolare per l’innovazione e il miglioramento della qualità dei processi educativi."

 (lettera b punto 4.11. del Piano di indirizzo)

"La  Regione  supporta  i  processi  organizzativi  dei  comuni mediante l`adozione di proposte metodologiche e strutturali volte alla definizione  di modelli  unitari di  strutture permanenti di supporto educativo."

(art 7, comma secondo, regolamento attuativo)

 

 

COMPITI DELLA REGIONE

 

 

“La Giunta regionale al fine di contribuire allo sviluppo del sistema integrato per il diritto all'apprendimento sviluppa proprie specifiche azioni progettuali volte a promuovere la ricerca e l’individuazione delle valenze educative dei diversi saperi, della trasversalità dei loro contenuti , degli elementi fondanti essenziali che da ciascuno di essi possono provenire per l’efficacia dell’apprendimento, ai fini di una permanente azione di promozione e valorizzazione dell’innovazione nelle diverse aree di intervento del sistema integrato”.

(lettera e del punto 4.1.1. del Piano di indirizzo)

 

"La  Giunta regionale  definisce un  logo per contrassegnare le iniziative promosse  dai soggetti  del sistema  integrato,  e  ne disciplina le modalita` di utilizzo."

(art 7, comma terzo, regolamento attuativo)

 

 "La  Regione  coordina  la  costituzione  delle  banche  dati  derivanti dalle  attivita` di  cui al  presente articolo, ai fini  della loro armonizzazione ed integrazione a livello regionale."

(art 7, comma quarto, regolamento attuativo)

 

"I prodotti multimediali realizzati nelle attivita` del sistema  integrato sono  trasmessi alla  Regione per  la  loro  diffusione  anche per via telematica."

(art 7, comma quinto, regolamento attuativo)

 

LA FORMAZIONE PROFESSIONALE

 

 

 

Il sistema integrato di formazione, lavoro ed istruzione si basa sul riconoscimento delle competenze dei singoli individui, classificate e descritte in un repertorio regionale anche ai fini di assicurarne visibilità.

 

 

Il sistema regionale stabilisce gli standard di competenze e conoscenze da conseguire al termine delle attività di formazione, anche non finalizzate al rilascio di qualifiche professionali o specializzazioni, e garantisce il raccordo con il sistema nazionale di standard minimi di competenze.

 

 

Le attività formative possono essere realizzate con le seguenti modalità:

 

-         corsi

-         percorsi formativi individuali

 

Gli interventi formativi si distinguono in:

-         interventi finalizzati al conseguimento di una qualifica professionale

-         interventi finalizzati al mantenimento, aggiornamento e sviluppo di competenze professionali già possedute.

 

Ciascun percorso formativo oltre la qualifica professionale rilascia la certificazione dei crediti.

 

 

AREA DELL’APPRENDIMENTO FORMALE

 

 

Istruzione e formazione tecnica superiore

(IFTS)

 

non sono corsi formazione regionale

non sono percorsi universitari tradizionali

 

ma percorsi di formazione professionale finalizzata ad assicurare formazione tecnica e professionale approfondita  e mirata per facilitare l’inserimento professionale dei giovani

 

gli attori: istituzioni scolastiche, università, agenzie di formazione professionale e del mondo del lavoro.

 

 

Moduli professionalizzanti

 

 

 

Moduli interni al percorso formativo delle nuove lauree universitarie miranti a rinforzare i segmenti professionalizzanti dei corsi di laurea.

 

 

La frequenza ed il superamento delle verifiche consentono l’attribuzione di crediti riconosciuti ai fini del conseguimento della laurea ed il rilsascio della qualifica professionale.

 

Formazione in alternanza

 

 

 

Alternanza scuola lavoro

 

-          apprendistato

 

la formazione è stata articolata in moduli che attraverso agenzie formative accreditate consentono a qualsiasi apprendista di poter modulare il proprio percorso formativo secondo le proprie esigenze individuali.

 

-          tirocini di orientamento e formazione

 

-          contratto di formazione lavoro

in via di scomparizione

 

 

 

 

 

Formazione continua

 

Obiettivo: la costruzione della “regione della conoscenza”

 

Risorse: integrazione risorse pubbliche e raccordo con i fondi interprofessionali

 

La promozione della formazione continua come strumento effettivo di risposta alle esigenze di formazione del cittadino nella prospettiva di lifelong learning e del lavoratore nel contesto di qualificazione del capitale umano delle imprese.

 

-          lavoro dipendente

- settore privato

      - settore pubblico

 

-          lavoro autonomo e imprenditoriale

 

-          lavoro atipico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CARATTERISTICHE  STRUTTURALI ED ORGANIZZATIVE DEL SISTEMA DI EDUCAZIONE NON FORMALE DEGLI ADOLESCENTI, DEI GIOVANI E DEGLI ADULTI

 

1.    I comuni, ferme restando le competenze di cui all’articolo 30 della l. r. 32/2002, organizzano il sistema locale di educazione non formale degli adolescenti, dei giovani e degli adulti mediante accordi e intese di rete tra i soggetti pubblici e privati promotori delle iniziative, e stabiliscono le procedure di adesione alle reti e di promozione e sviluppo delle attività

 

 

2.    Le province svolgono le funzioni di programmazione e di coordinamento intermedio per le azioni di sviluppo del sistema di educazione non formale degli adolescenti, dei giovani e degli adulti di cui all’articolo 29, comma 2 della l r. 32/2002.

 

 

3.    La Regione, attraverso gli atti della programmazione, definisce:

 

a) indirizzi per assicurare la coerenza e il raccordo fra le reti locali;

b) obiettivi educativi di carattere generale delle attività;

c) indirizzi per l’attuazione delle iniziative educative ed informative rivolte agli adolescenti ed ai giovani.

 

 

 

 

Le attività di educazione non formale dell’infanzia,  degli adolescenti e dei giovani

 

 

 

 

 

Per attività del sistema dell’Educazione non formale degli adolescenti dei giovani e degli adulti si intendono gli interventi di carattere informativo, documentale, formativo, consulenziale , ricreativo e del tempo libero, finalizzati a fornire alla popolazione, su base permanente, le più ampie opportunità di apprendimento individuale nell’intento di migliorare conoscenze, specializzazioni e competenze idonee a supportare la realizzazione di percorsi personali di apprendimento e di educazione complementari ed integrativi dei momenti formali di istruzione e formazione.

Al fine di assicurare la  necessaria omogeneità degli interventi si forniscono i seguenti orientamenti

 

 

Sono specificatamente rivolti agli adolescenti ed ai giovani gli:

 

 

-         interventi di continuità educativa per il tempo libero e nell'extrascuola rivolti all’infanzia, adolescenti e giovani e svolti anche in forma residenziale;

-         le attività di "Informagiovani"

 

 

 

Le attività di educazione non formale degli adulti

 

 

 

Per attività del sistema dell’Educazione non formale degli adolescenti dei giovani e degli adulti s’intendono gli interventi di carattere informativo, documentale, formativo, consulenziale ricreativo e del tempo libero, finalizzati a fornire alla popolazione, su base permanente, le più ampie opportunità di apprendimento individuale nell’intento di migliorare conoscenze, specializzazioni e competenze idonee a supportare la realizzazione di percorsi personali di apprendimento e di educazione complementari ed integrativi dei momenti formali di istruzione e formazione.

Sono specificatamente rivolte agli adulti:

 

-         le attività corsuali e seminariali;

-         i circoli di studio

 

Le attività corsuali e seminariali rivolte agli adulti sono attività educative a carattere non formale, circoscritte nel tempo, rivolte a gruppi o a pubblici non necessariamente definiti, programmate e gestite da soggetti pubblici o privati, organizzate su una vasta gamma di temi, interessi o problemi che rispondano a bisogni informativi/formativi espressi dalla popolazione adulta di un territorio o promossi sulla base di ricerche relative ai livelli e ai bisogni di informazione/formazione dei cittadini adulti di un determinato territorio.


MODELLO DI PROGRAMMAZIONE PER IL SISTEMA INTEGRATO DEL DIRITTO ALL’APPRENDIMENTO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 


MODELLO  DI GESTIONE  FINANZIARIA PER IL  SISTEMA INTEGRATO DEL DIRITTO ALL’APPRENDIMENTO NON FORMALE

 

 

 

GIUNTA REGIONALE

 

 

Infanzia Adolescenza giovani

 

 

Adulti

finanziamento

 

Interventi gestiti direttamente dalla regione

 

 

80%

consistenza della popolazione per classi di età

20%

Investimenti

 

 

Interventi gestiti direttamente dalla Regione

 

 

Interventi a livello locale

                                                              

 

 

 

 

 

   PROVINCIA

 

assegnazione

 

assegnazione

 

finanziamento

 
Ripartisce

assegnazioni