La commedia degli errori di William Shakespeare

 

Shakespeare’s “The Comedy of Errors”

Una commedia degli errori umanissima sul palcoscenico del teatro Giotto di Vicchio!

La compagnia teatrale dell’IIS Giotto Ulivi, in onore dei 400 anni dalla morte del Bardo, ha messo in scena la sua prima opera teatrale, la “Commedia degli errori”  del 1592, sottolineando ciò che a Shakespeare più premeva: mostrare la complessità della natura umana. Si ride e tanto. Si ride degli errori dei personaggi in azione, dei loro equivoci, del loro essere umanissimi, incapaci cioè di comunicare se non in modo grottesco. Esattamente qui sta la modernità dell’opera:  il senso di straniamento fortissimo che si prova e l’impossibilità di definire in maniera univoca l’identità umana.  L’identità di ciascuno viene messa in discussione,  tutti sono come accecati dalle apparenze, il raddoppiamento della persona giunge fino alla perdita totale di sé. E qui sta l’umanissima voce di Shakespeare che fa del personaggio una creatura umana che ritrova sé solo e soltanto nell’incontro con l’altro: solo grazie all’alterità si può ritrovare se stessi. Un messaggio attualissimo che tutti noi dobbiamo cogliere e che ieri sera ha colpito profondamente nel segno. Il teatro in sé è già un momento di incontro nella diversità, un luogo dove battono “cuori veri” (come ha recitato uno dei ragazzi al momento del saluto al pubblico), dove vivono personaggi-persone tutti diversi, giovani che hanno lavorato con impegno straordinario, entrando pienamente nella parte e studiando, per propria coraggiosa scelta, i copioni in versione originale, non riadattata, una lingua complessa ma ancora tanto viva. Brillante il ritmo comico che ha coinvolto tutti gli spettatori che, con sguardo amorevole, hanno ammirato questi giovani e giovanissimi (di classi quinte ma anche prime sia del liceo sia del tecnico) che hanno recitato con tanta passione e coinvolgimento emotivo,  “mano nella mano”, ritrovandosi insieme come gruppo ma ognuno con le proprie differenze; uguali eppure diversi. Grazie al gruppo teatrale, ai giovani e ai loro cuori “pulsanti di vita e di speranza”! Grazie Anna Scalabrini e ai suoi assistenti! Grazie al teatro , all’arte e … grazie Shakespeare!

Claudia Vitale  Firenze, 11.05.2016