Laboratorio degli Apicultori IIS Giotto Ulivi Arcoscenico
Ceneri
Libera interpretazione da Croisades di Michel Azama
https://www.youtube.com/watch?t=1717&v=4xe9bLdBpJs link al video dello spettacolo realizzato durante la rassegna teatro scuola di Altomonte, Cosenza il 10 maggio 2015
il nuovo spettacolo del
Laboratorio degli Apicultori
rassegna teatro scuola di Altomonte, Cosenza domenica 10 maggio 2015
teatro Giotto Vicchio Mugello 13 maggio 2015
teatro di Rifredi mercoledì 20 maggio con pullman dal piazzale della scuola alle ore 19.45
si prega di prenotarsi presso i proff. Bargioni o Bigazzi F.costo 11 euro compreso ingresso a teatro
La scena di questa storia è unica ed è un luogo senza tempo ed irreale, luogo devastato da tutte le guerre della terra, dove fluttuano coloro che non sono più vivi, alla costante ricerca di una loro terra promessa. Tra le storie di guerre già state se ne racconta una in corso, tra un gruppetto di ragazzini solitari e inesperti. Intorno, come in un vortice lento e concentrico, cammina una madre antichissima, alla ricerca di tutti i suoi figli, testarda e infaticabile.
Due vecchietti, dai gesti delicati e fuori moda, si danno molto “daffare” nel tentativo di fare ordine e trapassare i mortali dalla vita alla morte, fino a non trovarcisi più neanche loro in questo montare di morti e macerie.
“Il Mediterraneo stasera ha il respiro lento”. Così inizia la riflessione di una ragazza maghrebina, prima di prendere coraggio e tuffarsi verso la sua, di terra promessa.
Un buco nero intorno al quale si raggomitolano le storie di questa nostra storia. Sono storie di una quotidianità deludente, storie di bambini che saltano su mine giocattolo, gente che da secoli continua ad imbeversi gli stivali di sangue per far piacere ad un dio, uomini che sono stati bruciati, ragazzi che sono saltati in aria, vecchi mitragliati, donne sepolte vive da una legge. Persone inghiottite dal mare.
Non resiste una storia d’amore in queste storie, non esiste un inizio e una fine in questa storia.
Ad oggi tutto sembra attuale e invariato.
Perché?